Sapevamo di noi; Sapevano di noi I nostri giovani corpi nell'attesa Che le ore colmassero la distanza Tra il desiderio e la carne Che amava possedersi Nel possesso dell'altro.
Mai avremmo allora chiesto una salvezza Fuori di quell'acqua Che ci bagnava Cuori e gole Pieni Di quel sapore di noi.
|
Laura Turra
- 17/11/2017 08:29:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
"Sapevamo" è qui, forse (e secondo una mia interpretazione della quale mi scuso anticipatamente se non fosse nel tuo intento, Nando), una parola con un doppio significato: sapere nel senso di avere un sapore, ma anche inteso come conoscere. L’atto di amare è sempre conoscenza, la più profonda che possa esserci. Questo testo ben descrive tutta la forza e il desiderio che sono sempre in ogni inizio, non solo in quello di un rapporto amoroso. La salvezza è sempre già dall’inizio e ciò che lì è promesso è dato per sempre, lungo tutto il tempo. Ricordare l’inizio, questo continua a salvarci oggi. Scusa il commento, magari inopportuno, ma è quello che mi ha provocato leggere questi versi. Un abbraccio caro
|
Salvatore Pizzo
- 16/11/2017 18:34:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Quanto pathos in quel"Sapevamo"declinato al plurale! Un accento verso l’alto che va a sfumare in una chiusa che sempre di"noi" sa... Molto apprezzata un caro saluto
|
Rosa Maria Cantatore
- 16/11/2017 18:17:00
[ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]
che dire- se non che sono versi colmi di una passione, che vibra ancora, nonostante la distanza nel tempo... versi davvero molto belli.
|
|
|