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al testo di Matteo Bona
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Quando da un plutonio albore Mi vedrai risorgere, quando Nell'estate fredda e piovorna E lacrimosa e ferma, Quando prima nel cielo vedrai Sul manto Orione bellicoso, Io - Adone - ergerommi a uomo E poeta e filosofo, Finché forza e passione vi fia.
Sempre solo come Odisseo, come una nave Rapinata e gremita, come uno stelo picciolo E gracile eppur bello, eppur mansueto come La corolla violacea ed alba d'Orchidea. Già m'hai visto sorgere? Qui - ove fra le frasche Docili e dagli eoli sconquassi mosse - io sto: La solitudine di questa valle mi rimembra Quella della mia vita passata e mi far sognar L'agognato fato di quella ventura e da cotante Mosse al destino ingrato io chiedo 'l perché.
Che sia il volere del divenire e come una linea È istante millesimo d'un cerchio universale, O' Adone unico, tutto riappare medesimo e Preciso: l'alpha diviene omega e tutto rinnegasi Al ratto impreciso ed effimero. Atropo è morta! Aitante possanza d'animo nello scoprir funesto, Come ti muovi fra Apollo e l'Ade? Grandioso ordigno metafisico della mente, taglia Le mani a Lachesi filante! Mostraci come tutto Appare al mondo in uno e non più d'altri attimi.
Adone, Adone stoltissimo: guardati le mani, carne Divina, e pensa - orsù - come può[te] fermare il Flusso inconsapevole del Mondo. Dalla rugiada che Discese bellissima sui giunchi sereni nell'Inverno Agostano, quō vergere 'l guardo offuscato e atro? Abbandona la via, questa tua dottrina indarna, Rifuggi ai pensieri ascosi e da cagioni d'Io gremiti E immagina: sia mai possibile diventar Io, se prïa D'Io, altro non sia che non Io?
Dal cerchio tutto termina e da esso Fulgente Apocatastasi, mistico risveglio, Rinasce Uroboro il magnifico Nichilismo.
Tratto dall'opera Dalla Palingenesi alla Poetica del Vuoto, o L'Ultimo Romantico ©Matteo Bona, LULU Edizioni Digitali. |
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