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al testo di Piero Passaro
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Il cortometraggio Picnic with Weissman mette in luce il binomio tra uomo e oggetto, illustrando come quest'ultimo influenzi l'altro : Swankmajer svolge un uso preciso di oggetti animati per denunciare una metamorfosi che permette all'oggetto di diventare uomo e l'uomo di diventare oggetto. Gli strumenti utilizzati, portavoce dei primi consumi di unamassa medio-borghese, sono scelti per sottolineare il materliasimo a cui l'uomo ormai si è avviato. Lo stop-motion , usato precisamente e coerentemente , rende netti e concisi i passaggi di questa metamorfosi. Interessante la scelta di concedere effetti sonori rigorosi per determinate scene al fine di sottolineare il significato (come ad esempio la scena dello scavo) dell'immobilità etica e morale imposta dall'unione sovietica negli anni '60. Swankmajer inscena un cinema del silenzio quanto mai parlante, dove perfino un surrealismo che rende oggetti autonomi di movimento non allontana la protesta silenziosa del regista. |
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