La via è scesa, la soffri quando c’è, la soffri quando non c’è. Dopo che lo ha plasmato e che finisce , la guerra rimane ma nell’uomo, finchè non perisce. Perché nel momento che uccide non c’è sentimento senza tormento, e taluni di questi ricordi , mentre avvide, non lasceranno mai l’uomo manco nel tardi. Tante vite spegnerà , oltre a quel che è giusto e di ciò che lo era , quante mostrerà, le facce finte ai suoi cari ogni sera. Ma quali ragioni possono ratificare le millanta lacrime di persone con questi atroci scempi? Quale contrasto politico o religioso deve privare l’azzurro naturale al ciel con questi lampi? Nel giorno in cui il soldato tornerà alla sua vita con in mano un fucile e nel cuore una scaglia, come potrà sentirsi quell’uomo, quando gli conferiranno una così puerile medaglia? Chi può conferirne per questi atti matti? Il soldato che parte , combatte in guerra e torna, perde ogni arte, ogni ragionevolezza e adorna.
|
|
|