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al testo di Paulie Flamant
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Notte morta o annoiata o subdola? Non puoi concentrarti sul respiro e sul suono della pioggia. Non puoi passarmi oltre, imploro o spergiuro? Non ripetibile la tensione, non misurabile l’eco della tua eloquenza.
Catene coperte di ruggine giustificano pezzi di pane rancido ai piedi e occhi mistici, sguardo fermo, nuvole dense sono mentolo decongestionante sul cuore. Il calore delle tue mani non basterà a vincere la mia guerra.
Sento il ritmo del mio tempermento zoppo, Raccontami il tuo. Non tornerò giovane, ma la mia arte magica non darà più spazio alla materia. Peccato che il calore delle tue mani non basterà a vincere la mia guerra.
Ah! Come aspettavo questo tuonare di teoremi e pensieri usuranti. E non hai paura quando fingo. E non hai hai paura di ammonirmi ancora. Forse il tuo spirito non è passato oltre? E le tue mani chissà se sono davvero calde. E le tue mani chissà se sono ancora calde.
Se niente è casuale vorrei capire che reazione porterà questo scambio di colpi di ossigeno di cortesie. |
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