Una di quelle notti in cui la pioggia s'infila dentro l'ombra dei pensieri dall'impeto battente sulla spiaggia deserta, ai muti passi solitari.
Di quelle che si appendono al soffitto di un cielo scanzonato in ogni dove da stille luccicanti, con un getto sfocato che il silenzio rende greve.
Una di quelle illuni, dove guardi lo spazio tra le palpebre socchiuse riempirsi di una favola e ti mordi le labbra, sprofondando senza prese.
Di notti in cui vorresti - e sposti il velo dell'acqua tremebonda che s'intreccia col mare - ti cullasse come un bimbo nel grembo cancellando ogni tua traccia.
Vorresti arrampicarti sopra al fiato spezzato, risalendo col pensiero le gocce, sorpassare pure il cielo e come i sogni andartene in un volo.
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