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al testo di Maria Teresa Savino
Incubi
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Mani si protendono a strapparmi l'anima. Stille infuocate bruciano gli artigli e s'aggrumano al suolo in bianchi sassi. Io...senz'anima! Ragnatele pendono dai muri e biechi pipistrelli spiegano ali ottuse in cupi voli. Fioche lucerne filano le ombre: a malapena scorgo il labirinto in cui avanzo,spaurita. Ma ci si abitua a tutto e si fan gli occhi al buio! Forse, alla svolta,c'è la via d'uscita.
Maria Teresa Savino
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Censa Cucco
- 20/12/2011 14:35:00
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cè sempre una svolta e una via duscita o qualcuno che ci aspetta alla svolta. La vita è catarsi, è metamorfosi e divenire...
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Maria Teresa Savino
- 15/12/2011 17:53:00
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Gli incubi,per loro natura, presentano situazioni non certo illuminate da chiarità solare e se tali situazioni si cerca di comunicarle per il tramite della poesia,anche il verso deve coglierne loscurità,il disagio.Il labirinto è di per sè immagine di impervietà alla luce,di incertezza nella scelta della direzione giusta.Poi,il tutto si riscatta in un accenno di speranza:"Forse,alla svolta,cè la via duscita".
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Meth Sambiase
- 14/12/2011 19:29:00
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nel labirinto. E claustrofobico il verso, non cè luce. Sintravede forse una stretta uscita nella chiusa. Viviamo tempi senzanima (come negarlo?)
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