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Il sillabico sangue

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Una cospicua raccolta di racconti, questa di Riccardo Corsi, che sembra non seguire un preciso tema conduttore, ma ogni racconto, ogni breve storia che inizia, stupisce il lettore con il suo essere inaspettato dopo aver terminato la lettura del precedente. La raccolta è composta da racconti, ma non solo, vi si trovano anche brevi storie, piccole favole, lampi di ricordi, brevi sortilegi linguistici che il bravo autore intesse tra loro usando un linguaggio agile e ricco, e l’agilità gli permette di portare a compimento una storia anche nel brevissimo spazio di una mezza paginetta, la ricchezza gli consente di non avere mai un tono monocorde nello scorrere delle pagine, come talvolta avviene per le raccolte di brevi scritti, dove la brevità dei flash si sorregge su di un linguaggio che tende a riecheggiarsi, tutt’altro, Corsi riesce a costruire una sorta di struttura polifonica ad una voce – si potrebbe azzardare questa definizione – usando cioè voci e timbri diversi secondo l’atmosfera che vuole evocare senza però perdere mai di vista l’unitarietà della raccolta. Il linguaggio usato dall’autore è molto aggraziato, nitido e fresco, non cade mai in facilonerie o sbaffi linguistici, anzi senza essere saccente è assai sapiente, ma di quella sapienza capita ed elaborata, e che affiora in un uso molto piacevole della lingua italiana, che qui ci giunge bella e pulita.
Gli argomenti toccati in queste scorribande dell’autore sono molteplici e spesso schiudono gli occhi del lettore sulla realtà nel momento esatto in cui smette di essere tale ed assume l’aspetto del sogno o della profezia o si tinge di toni quasi da parabola, sussurrando un monito o ponendo l’accento su qualche stortura della nostra società che rischia di degenerare. Alcuni racconti hanno lo scatto di un aforisma, creati con materia densa e difficile da scrollarsi dalla mente, altri scorrono con leggerezza e sinuosità, come dei veri romanzi in miniatura, la divisione in capitoli raggruppa gli scritti inerenti uno specifico argomento, ma senza assediarli o racchiuderli in uno stretto confine ma usando l’argomento stesso come un vero e proprio trampolino da cui spiccare un singolare volo, per mostrare gli aspetti della vita umana sotto una nuova ed inattesa luce. La maestria che il Corsi esprime in questa raccolta sta forse proprio in questo, nello scostare il sipario del fluire dei giorni reali per mostrare al lettore che dietro ad essi c’è molto di più, basta fermarsi a riflettere o semplicemente lasciandosi trasportare dalla fantasia. Questo Sillabico sangue è sicuramente un libro da leggere e rileggere perché può, come un caleidoscopio, cambiare la sua forma e il suo colore e con questi gettare una luce nuova su ciò che stiamo vivendo, facendo balenare nuovi aspetti e l’idea che forse spesso la realtà del quotidiano è tessuta coi fili dei sogni.

 Mariella Bettarini - 30/01/2010 18:16:00 [ leggi altri commenti di Mariella Bettarini » ]

Caro Giuliano, grazie di cuore per il tuo scritto, dedicato al libro di racconti di Riccardo Corsi. Hai senz’altro toccato punti "nodali" del suo lavoro, e l’autore (al quale comunicherò l’avvenuta recensione) ne sarà senz’altro felice.
Grazie davvero, e un affettuoso augurio e saluto dall’amica

Mariella

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