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al testo proposto da Giuliano Brenna
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Proust è maggiormente adatto ai lettori di oggi rispetto a quelli del passato perché, man mano che la sua vita si allontana nel tempo e la storia della sua epoca si sfoca, viene letto più come uno scrittore di favole che come un cronista, come un creatore di miti piuttosto che come il portavoce della Belle Époque. Nell'ambito di questa nuova prospettiva, Proust emerge come il supremo compositore dello spirito. Non misuriamo più i suoi racconti in rapporto a una realtà che conosciamo. Piuttosto, leggiamo le sue storie di castità e lussuria, virtù familiare e vizio sociale, deavastazioni della gelosia e consolazioni dell'arte, non come resoconti di fatti, ma come favole. Lui è la nostra Shahrazad.
Da Ritratto di Marcel Proust, Lindau, 2010 |
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