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Kafka sulla spiaggia

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Un ragazzo di 15 anni, determinato e freddo come un adulto e che si fa chiamare Kafka, fugge di casa e, quasi senza sapere perché, da Tokio si dirige verso il sud del Giappone, spalleggiato da un ragazzo, che probabilmente è solo frutto della fantasia, chiamato Corvo. Nello stesso momento un anziano signore, con un’innocenza da fanciullo, fugge dallo stesso quartiere e si dirige, anch’egli senza sapere il perché, verso la stessa meta di Kafka. Il ragazzo fuggiasco se ne va dal padre che odia e che gli ha lanciato una maledizione molto simile a quella di Edipo, e dal ricordo della madre che lo ha abbandonato quando era fanciullo. Ad entrambi succederanno numerose avventure sul filo del reale e della fantasia, avvenimenti accadranno loro nella realtà, e altri in un’altra dimensione, forse onirica o forse parallela, tanto che spesso fatti che non hanno spiegazione hanno un perché nell’inspiegabile. Alla fine entrambi troveranno il loro destino ad attenderli e lo porteranno a compimento, anche a costo della vita, fino a chiudere una misteriosa porta che, lasciata aperta, aveva permesso alla dimensione fantastica di mischiarsi a quella reale. La ricerca dell’assoluto e dell’amore, spesso, è il motore che muove i personaggi, ma sarà il perdono a portare la pace nel cuore di essi e ad indicare la strada da seguire.
La trama è ricchissima di citazioni, a partire dai filosofi greci sino alla musica pop degli anni 70, ed è assolutamente avvincente, il libro assorbe il lettore sino a catapultarlo nella magica – ma assolutamente reale – dimensione in cui si svolgono le vicende. Murakami è sicuramente uno dei migliori scrittori di questi tempi, riesce a costruire un libro snello ma denso, mischiando moltissime cose diverse, spesso per magia parole o similitudini che sembrano usate per il gusto della metafora poi si collegano con altre parti della narrazione; le descrizioni dettagliate rendono tangibili le situazioni e le persone. Ritengo “Kafka sulla spiaggia” un libro da non perdere, soprattutto per tutti quelli che credono che da qualche parte ci sia una porta che ci permetta di esplorare dal di fuori l’interno dei nostri sogni.

 Basilio Romano - 01/04/2008 [ leggi altri commenti di Basilio Romano » ]

Anch’io, a questo punto sono curioso!

 paola - 31/03/2008 [ leggi altri commenti di paola » ]

prometto,lo leggo!

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