e ancora chiama sempre amore, ancora si tormenta e si affanna tra parole che si incontrano e si scontrano per schivare blocchi di banalità. Il poeta di oggi si guarda perplesso nello specchio di ieri, scruta la sua immagine per trovare finalmente una diversità. Si attorciglia attorno ai versi, li mastica a lungo, poi li sputa come un bolo indigesto attento a scorgere in quel grumo una piccola bollicina di ingegno. (Dialoghi Imperfetti, 2013)
|
Angelo Ricotta
- 13/02/2018 16:35:00
[ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]
"Oppure il fastidio che diamo non è cosa da poco? J. "
Anche secondo me è così. Prima del web bastava che ti ignorassero, tanto non potevi far conoscere in altro modo le tue opere. Ma da quando il web ha messo in grado di pubblicare e parlare coloro che non avevano accesso agli editori sia di riviste che di libri, e ai massmedia in generale, tutti controllati dallestablishment, questi ultimi allora si sono scatenati in continue feroci e generalizzate filippiche ai danni di quelli che sono sfuggiti al loro controllo. Adesso cè una nutrita concorrenza che li danneggia anche economicamente in quanto essi vorrebbero vendere i loro libri mentre il materiale sul web è gratuito. In più i lettori possono fare i confronti e non sempre ne escono vincenti i consacrati dallestablishment. Viva il Web!
|
Jacob l.
- 13/02/2018 11:17:00
[ leggi altri commenti di Jacob l. » ]
Quialche mese fa a Genova e dintorni si è tenuto un non mi ricordo bene come si chiamava ma mi pare "festival" della poesia. Ovviamente partecipanti molti poeti, credo famosi, ma non so quanto. In una delle conferenze uno di questo poeti "professionisti" si è scagliato, direi quasi con ira, contro gli pseudo-poeti che scrivono da qualche parte sul web, si commentano i loro versi uno con laltro, si dicono bravo da soli ec... Devo dire che mi è sembrata una presa di posizione la cui gratuità è pari solo alla inutilità. Mi sono azzardato a rispondere come la Vispa Teresa, vivendo e scrivendo che male ti fo? Oppure il fastidio che diamo non è cosa da poco? J.
|
Patrizia Riscica
- 12/02/2018 16:01:00
[ leggi altri commenti di Patrizia Riscica » ]
Ma io scrivo sul web! ho iniziato a farlo quasi quindici anni fa, ma ho anche pubblicato... il web va assolutamente sostenuto, oggi più che mai, non ci sono dubbi è e sarà uno dei mezzi di diffusione per far conoscere la poesia, di cui tutti abbiamo tanto bisogno. Del supposto disprezzo non mi interessa nulla.
|
Angelo Ricotta
- 12/02/2018 15:35:00
[ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]
Nessuna permalosità, e sorrido pure! Però hai eluso la mia domanda. Sai bene che da parte dellestablishment culturale cè in atto un anatema nei confronti di coloro che scrivono poesie sul web o comunque in circuiti non consacrati dalla critica accademica. Wislawa Szymborska non è un buon esempio in quanto lei ha preso il Nobel e quindi è una consacrata. La mia domanda era tu che ne pensi del disprezzo degli accademici per i poeti altri?
|
Patrizia Riscica
- 12/02/2018 15:04:00
[ leggi altri commenti di Patrizia Riscica » ]
Devo dire anche permalosi...????? In realtà i versi sono riferiti a me e alle mie ossessioni... Amo la poesia e amo i poeti, credo tutti. La poesia è ricerca, quasi ossessiva di quelle parole, di quel verso, farei qualunque cosa per trovarli e mi arrovello sempre. Mi arrovello anche a capire che cosa è fare poesia. Allora mi piace prendermi, prenderci in giro.
ed ecco Wislawa Szymborska:
Ad alcuni piace la poesia ad alcuni cioè non a tutti. E neppure alla maggioranza ma alla minoranza. Senza contare le scuole dove è un obbligo e i poeti stessi ce ne saranno forse due su mille. Piace mi piace anche la pasta in brodo, piacciono i complimenti e il colore azzurro piace una vecchia sciarpa piace averla vinta piace accarezzare un cane. La poesia ma cose mai la poesia? Piu duna risposta incerta e stata gia data in proposito. Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo come alla salvezza di un corrimano.
Allora Angelo, sorridi!
|
Klara Rubino
- 12/02/2018 14:49:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Sinceramente non vedo una critica al poeta, vedo la fatica di essere poeta oggi, la passione, che è patimento, dessere poeta, oggi, mi riferisco ad "ancora" che vedo come ostinazione tenacia caparbietà di credere nellamore, nelle parole, nella genialità, nella ricerca di sé stesso come fonte di ingegno,nella ricerca dell unicità del proprio ingegno. Vedo il patimento del volerlo essere ancora oggi,poeta, oggi che questo mondo, la poesia, non merita forse più!
|
Jacob l.
- 12/02/2018 14:31:00
[ leggi altri commenti di Jacob l. » ]
...e fin qui ci siamo. Sta descrivendo. Brava. Una semplice descrizione della banalità nella quale cade sovente chi si ostina a far poesia ecc.. Ora però, dopo tre tentativi, mi piacerebbe che passasse dal descrivere al mostrare. Un pò di pepe, evvia! J.
|
Angelo Ricotta
- 12/02/2018 11:52:00
[ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]
Insomma i poeti sarebbero presuntuosi, fragili, massacratori di parole, sciocchi, irresponsabili e producono boli indigesti sperando in bollicine dingegno. Si riferisce a tutti i poeti da Omero, passando per Dante, per arrivare ai giorni nostri o solo a una particolare classe di poeti?
|
|
|