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al testo di Robert Wasp Pirsig
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Se quelli davanti a me sono andati via non è che io ora veda meglio la messa in scena della vita. Ho soltanto la sensazione che il pubblico di prima abbia abbandonato la sala conoscendo la fine. Adesso in coscienza suppone lo spettacolo che da qui non si vede, benché messo all’indice in un volume rilegato. Non sanno di aver assistito al meglio, ora che il meglio è pari al nulla a pretendere. Il palco resta aperto alle stelle, la parte si può scegliere come conviene. Persino evitare i fiori incoronati con più monete nella tasca giusta: una pratica dovuta ai manutentori di passaggio. Una buona cosa per far posto a quanti applaudiranno in altri ruoli. I ruoli… Stanne certo sono presi, ma uno, uno soltanto è dovuto a te. Reciterai e sarai multiforme senza saperlo: attore, protagonista o comparsa, e spettatore, finanche autore; ma talvolta sarai maschera con il giusto spirito mentre nel buio con la tua piccola luce accompagni alla poltrona un vecchio legnoso perché, si sa, la vista e le giunture sono legate alla corteccia, come un fiore all’occhiello.
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