Scie d’esistenza rigano i marciapiedi scarpe battono il ritmo dei minuti, percorsi tracciano di segrete desolazioni esulta un brivido di foglie all’unisono con l’effimero di gioie in ordine sparso fluisce il tepore impercettibile dell’essere.
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Rosa Maria Cantatore
- 15/12/2017 17:57:00
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Ferdinando, è proprio quando quel tepore non riesco a percepirlo, che mi preoccupo. Grazie: commento di notevole acutezza, il tuo. E grazie alle gentilissime Ryan e Loredana e, come sempre, a Salvatore :) :) :)
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Loredana Savelli
- 12/12/2017 23:20:00
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Sì, il poeta osserva molto i suoi simili. E trova il senso o il non-senso... Bella poesia.
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Salvatore Pizzo
- 12/12/2017 18:51:00
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Tepori, scie, ritmi, brividi... Cè tutta lesistenza rievocata in questi splendidi versi... Ciao
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Ferdinando Battaglia
- 12/12/2017 15:45:00
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Osservarci da fuori, quando guardiamo gli altri in fondo guardiamo noi stessi, ci dà davvero limpressione di essere foglie in preda o a turbinii di un vento desolante o di luci fatue delleffimero di un istante; eppure quel "tepore impercettibile dellessere" a volte sa germogliare anche in un deserto di strade.
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