La luna avrei voluto raccogliere in un retino d'argento e regalartela il prossimo Natale ma nuvole dense rossastre hanno coperto il cielo offuscato i miei occhi mi è mancata la presa il retino è caduto in un lago profondo di pena e nella stupefazione dell’alba imminente sono rimasta a guardarmi le mani vuote.
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Rosa Maria Cantatore
- 18/09/2018 22:28:00
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Klara, Salvatore, Giovanni, Alberto, Antonio... ...generosi lettori dei miei versi. Grazie.
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Klara Rubino
- 18/09/2018 09:49:00
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Quando si ama felicemente ricambiati tutto è possibile, anche luna è a portata di mano; poi...si perde la presa la fiducia lentusiasmo tra la vita che prosegue con le sue meraviglie e le sue albe la mani nostre restano vuote. Molto bella.
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Salvatore Pizzo
- 18/09/2018 01:46:00
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Dun sentimento che attanaglia, con un senso dirrimediabile sconfitta: ciò che avremmo desiderato che fosse per donarlo; e ciò che, invece ci rimane soprattutto nel cuore... Sentitamente bellissima... un saluto, come dordinanza, al gelsomino...
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Giovanni Rossato
- 17/09/2018 21:32:00
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Bellissima. Grazie
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Alberto Becca
- 17/09/2018 20:27:00
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A Natale manca pochissimo / Ogni regalo sarà graditissimo / Lo sgomento e il tormento è fortissimo / pensando in modo intensissimo / ad una festa che verosimilmente / cambierà l esistenza a poca gente / che all alba si troverà immancabilmente / ad attendere un regalo decente / dimenticando che chi cerca la luna / i soldi, il denaro, la fortuna / molto probabilmente / si troverà nelle mani.. niente
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Antonio Aiello
- 17/09/2018 19:52:00
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Il tuo tentativo di un meraviglioso, grandioso Regalo di Natale è finito in un lago profondo di pena... bella poesia perdutamente struggente Rosa Maria!
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