Risveglio. Tepori d’autunno tardivo aromi di felicità ( la felicità è forma piena di giorni d’arduo nitore). Luce violenta lama che balena e affonda nella carne inerme della mia giovinezza. Buio. Nel buio di una sera fredda d’autunno ho calcolato con allucinata precisione la distanza fra il mio dolore e le stelle.
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Rosa Maria Cantatore
- 23/11/2018 14:48:00
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gradisco sempre tantissimo i saluti al gelsomino ;-)
Grazie, Salvatore.
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Salvatore Pizzo
- 22/11/2018 02:13:00
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Sembra quasi di vederci il sole tardo novembrino, filtrare di tra i tuoi versi a guisa di foglie: lievitanti, quasi. Come a volerci far cadere lo sguardo, prima ancora che si arrivi alla chiusa. Quando, finalmente, appare siderale labisso dolore tra noi e luniverso.... bellissima un saluto al gelsomino di sempre....
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Rosa Maria Cantatore
- 21/11/2018 20:17:00
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grazie, Loredana :) e grazie a te, Alberto- come sempre.
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Loredana Savelli
- 20/11/2018 10:00:00
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Notevole!
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Alberto Becca
- 18/11/2018 20:06:00
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Poesia che è tagliente come una lama pero non ferisce, anzi, guarisce e rende ragione dei mille e mille dubbi che provoca l alternanza buio / luce, metaforicamente schierati fra con la vita (luce) e la non-vita (buio): argomenti e pensieri quanto mai ostici, che la lirica aiuta a digerire, contribuisce ad ammorbidire, prendendo per mano il lettore e guidandolo lungo la strada del risveglio (sentimentale, morale, ideale)
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