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al testo di Rosa Maria Cantatore
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… striscia la luce gonfia gli ultimi istanti del giorno fuga di foglie strappate a solitudini …
come da un sogno nero s’affaccia nero un volto
disperata tenerezza ferita palpitante sofferenza di carne e d’orgoglio giovinezza sbattuta sulle onde approdata a un brandello d’esistenza
tendi con un sorriso, Cristo africano, la plastificata miseria di un bicchiere
misero uno spicciolo alleggerisce il mio superfluo
inanità di una com-passione. |
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