Corpo ( I )
Aprire le mura
del tuo corpo
Dove la luce brancola
nell'ombra, restare
sulla soglia
in questo buio
appena risvegliato
Una vuotezza di sepolcro
- pietra sola -
libera dal tempo
che fuori trascorre
Alito morto, dentro,
spenta fiamma
le urne cinerarie
i loculi dell'eterna ombra.
Da "Il Canto della Notte", sez. "Corpo"
I
|
Nando
- 21/12/2013 17:01:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Senza entrare nel dettaglio di un commento che non saprei articolare, colgo limpressione immediata della mia lettura: Una ferita aperta il viversi come anima in un corpo, ferita che anela per guarire a trovarsi ricucita nella persona, "medicina" ardua da preparare senza il concorso dellinterrelazione. Sulla bellezza formale non ho il "metro" per giudicare, ma penso che già le osservazioni di Franca dicano quanto il testo sia costruito con una regia attenta e consapevole, segno di un "mestiere" del quale si apprezzano volentieri i "frutti".
|
Guglielmo Peralta
- 20/12/2013 11:59:00
[ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]
Oltrepassare la "soglia", entrare nel buio, nella notte, dovè vera luce, per dare al corpo resurrezione! Sì, Rossella, la creazione è questa estasi dellanima e del corpo; compie anche questa resurrezione!
|
Lorenzo Mullon
- 20/12/2013 11:05:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Mi dispiace, non volevo dare uninterpretazione negativa, solo un grande sconforto che si risolleva grazie alla poesia, per salire verso le perdute stelle
|
Rossella Cerniglia
- 20/12/2013 09:07:00
[ leggi altri commenti di Rossella Cerniglia » ]
Grazie, davvero, cara Franca. Il tuo commento mi ha commosso nel profondo: lho accolto come "un chinarsi comprensivo e compassionevole sulla mia anima". Un caro saluto.
Grazie ancora a Cristiana e a Roberto.
|
Franca Alaimo
- 19/12/2013 23:33:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Non cè un verso in questo testo che non sia segnato dal dolore. Poiché di ombre, urne, ceneri, sepolcri, pietre è fatto il vocabolario della Cerniglia, che osserva con desolazione i resti di unanima che ha perduto la sua luce, ma non per unassenza di stelle, come scrive Lorenzo, ( conosco bene la profonda tensione spirituale dellautrice ), ma per vertiginose distanze affettive. "Sola" e "pietra" sono, infatti, fra tutti, i due termini attorno ai quali saddensa la sofferenza della sua anima. Per fortuna, lei stessa ci rassicura sulla sua capacità di provare ancora la gioia, e non importa se raramente, davvero!
|
Rossella Cerniglia
- 19/12/2013 19:28:00
[ leggi altri commenti di Rossella Cerniglia » ]
Sì, ahimè, Cristiana, questa è la mia interiorità, la mia anima, come visitata dallesterno. Sono, in un certo senso, io stessa che entro e guardo allinterno di me. Naturalmente, questa immagine non rappresenta interamente la mia anima che è anche altro. E anche gioia, a volte. Grazie, ciao.
|
Lorenzo Mullon
- 19/12/2013 19:19:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Un corpo abbandonato dalle stelle è un sepolcro in una nebbia densa come il piombo
|
Cristiana Fischer
- 19/12/2013 18:43:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
nellinteriorità desolata resti tu, e parli
|
Rossella Cerniglia
- 19/12/2013 18:14:00
[ leggi altri commenti di Rossella Cerniglia » ]
Grazie, Cristiana, della lettura e del commento ai versi. Dovrebbero evocare uninteriorità desolata, raggelante, dove tutto parla di morte.
Un caro saluto.
|
Cristiana Fischer
- 19/12/2013 17:26:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
bene, aspetto una seconda parte, di questo corpo-urna, reso vuoto, che, credo, significa soltanto: riappropriato
|
|
|