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al testo di Rossella Cerniglia
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Il bosco
Come un vasto premio ad allietarmi viene il giorno autunnale, coi boshi sconfinati, i permeati sensi di un giallo un poco triste per l'avvenuta distante primavera e la terra più nera intrisa d'altri umori: esalano questo malinconico paradiso che come sbiadito sorriso d'addio già quasi si spegne nell'ultimo rosso rameggio. Un uccello si stacca da un ramo che secco risuona. Declina il paradiso col suo sole e gli aromi pungenti del giorno. Qui, solo, non so dove mi aggiro in questo tempo che svanisce nelle sue lievi nebbie a confondere il sentiero, dove io, angelo altero, deflorato, credo spiccare il volo ed è solo il ricordo di quel che forse ero; alle spalle mi duole il mancare delle ali abbattute, mozzate dalla mia fiacchezza: bene e male congiunti, qui mi visitano, nell'unica visione di me che in questi boschi, presenti su lucida carta, mi addentro, me stesso vestendo d'un ventre sì freddo che parto più non attendo: E le ali mi mancano per potere volare e il labirinto infecondo resiste e una fievole luce lontana mi chiama...
Da "Penelope e altre poesie"
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