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al testo di Rosetta Sacchi
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Come in una bisaccia tengo strette le mie cose poche stavolta, ho rinchiuso i miei pensieri barattando col caso un cervello vuoto per un po’ di quiete
non avverto che il peso del corpo ma cessa se i piedi all’improvviso si fermano. Un albero secolare un muro la strada sterrata una panchina l’orologio in piazza, oltre... la chiesa.
Ma non in questo ordine… Da tempo non mi volto indietro ora i miei occhi ascoltano solo i tuoi silenzi e agognano un sorriso dopo ogni bufera.
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