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al testo di Stefano Saccinto
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Un cielo artificiale è sospeso sui miei capelli,
nel delirio pensavo alla mia personale follia, rinunciavo a Satana ed alla confortante pigrizia, rinunciavo alle antiche stagioni ed ero sempre in piedi, scrutando gli inferni lontani. Ora che sono un uomo, quanto è bello dimenticare quello che è stato. Il dolore vissuto è solo lo specchio di una vita che ormai non ricordo e sono poco lucido, mentre attraverso le giornate come fossero varchi. Le mie sensazioni sono piccole corde di luce legate agli specchi passati, li ornano e sono carine ed io sono l’uomo per sempre al confine. |
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