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in quiete veloce e radice

di quel grano che ancora accade

amerò il posto lasciato alle api

e magari verrò cancellando il mio cuore

e cercherò il silenzio e forse 

ogni pomeriggio tra la gente

 

e sarà così come viene

tra gli alberi di un sogno mai vinto

e un fiore per il ramo all’improvviso

e il mio sarà un vento fragile

un piccolo battito lasciato per strada

 

e cercherò quel sole verso meridione

per il cielo indiscusso di una rosa

e la pioggia sarà sottile banalità

condanna di una poesia a sparire

e permesso di mille passi

 

e sarà il viaggio di poche cose

con gli occhi sgranati di chi sorride

per la terra appena dopo

e come l’eternità passerò indisturbato,

in quiete veloce e radice

 Bocchino Rosario - 03/07/2022 21:39:00 [ leggi altri commenti di Bocchino Rosario » ]

quanta propensione cara Franca, un commento accorato e bellissimo
grazie

 Franca Colozzo - 03/07/2022 21:34:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

L’incantevole sequenza di immagini ci riporta verso lande di sogno, fanciullesche memorie intrise di racconti e storie, mentre intorno a noi tamburi di guerra suonano minacciosi rompendo la pace, tanto agognata quanto lontana.
Il ritorno alle nostre arcane radici tesse attorno alla tua poesia un accorato richiamo alla purezza della sorgente eterna della vita, così fragile e disincantata oggi ed apparentemente irraggiungibile.
Poi... Basta volgersi indietro per riscoprirci ancora sedotti da tanta bellezza che è la più grande fonte di gioia e d’ispirazione per i poeti. Cercherò anch’io quel sole verso meridione, dove ogni sembianza pare sfumare nell’estasi di un giorno intramontabile ed eterno.

 Bocchino Rosario - 02/07/2022 15:14:00 [ leggi altri commenti di Bocchino Rosario » ]

cara Cristina sei entrata dentro la poesia come un sospiro, riuscendo ad estrapolarne il senso, anche quello più interiore. Sono proprio quelle "e", conseguenti e consequenziali, cardini di quel filo intimo di radice che mi conduce bambino alla quiete dei "grandi".
Ti ringrazio molto per questa tua condivisione
ciao

 cristina bizzarri - 01/07/2022 23:59:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Come sono belle quelle riprese: e ... e ... - come quando da bambini ci raccontavano le storie, e noi volevamo sempre aggiungere qualcosa. Così anche le imprese degli eroi. Qui, però, l’eroe ha raggiunto la consapevolezza di essere transeunte, e questa sua fragilità accompagna tutta l’intensità di un sentire che tutto patisce, patisce-con. E tutto diviene una fragile gioia che trema, come in sospeso o in bilico. E questo dire così effimero seppur così intensamente vivente, secondo il mio modesto parere di non certo esperta ma apprendista, fa di questa poesia un canto attualissimo, intriso di una raccolta, intima e umile consapevolezza. À la française: bravo!

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