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a gettare ogni sguardo

come il rumore di ogni cosa,

in fretta, cambiando nome,

a gettare ogni sguardo in cui mi vedo,

in fondo, dove un’improvvisa tristezza

riempie di facce un vecchio clown 

 

al termine di un punto, di lato,

tra tramonti che forse celebreremo,

senza eternità,

come un cielo in cima ai rami, 

dove il pianto continua interminabile

 

in ogni momento di sabbia,

per la debole poesia del vento mite

che si fissa in mille versi taciuti,

per la colpa di tranquille mattine

e di questo mondo distante

 

dopo ogni sempre,

per qualcosa da dimenticare,

qualcosa che forse capiterà ancora,

dopo sarà ancora morire

insieme al mare e un po’ di luna

 

fuori c’è una pioggia di rondini precise,

di vere increspature profonde,

come le notti ostinate di neri frammenti

oltre lo sguardo di caste vesti

e di tempie andate per finestre

 Bocchino Rosario - 19/09/2022 18:09:00 [ leggi altri commenti di Bocchino Rosario » ]

grazie Salvatore, troppo gentile

 Salvatore Pizzo - 19/09/2022 02:54:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Sanno di vento questi tuoi versi, caro Rosario. E, come il vento in certi giorni, si caricano di una mestizia che si infiltra per tutte le fessure della mente.
Sempre lieto di leggere di te.

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