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al testo di Fausto Torre
il tempo della soprastanza
neanche i libri vogliono più saperne non così diverso il nulla, inflazionato nulla delle cose da poco, o disparate una secchia di fifa, una ringhiera dalle cui sbarre forzare il cranio questo è il mondo la parola, se non altro, ha le mutande grosse e, come adesso, se ne frega degli oggetti – sparsi? o chiedono una mano onesta; ma cosa di quelle tempeste, di quella avventatezza d’avvio
e il furterello un gioco di provetti insurrezionalisti