A quel pensiero che sfugge l'orda di coloro che cercano ancora di incontrarsi nei rumori, nella foga o nei dolori condivisi io inneggio la risalita, la fervente crescita che l'ispirazione tutta accoglie e sospinge nelle braccia del mondo e in quelle di chi serba umanità e calore.
A quel superamento che unisce nella parte feconda dell'animo umano mi sento devota, mi sento chiamata a fare silenzio.
Che taccia ogni malsana abitudine che corrode la mente e rovista tra le bruttezze e le sconsolate tendenze che di poesia privano il cammino, che di poesia son ciechi quanto il destino dell'uomo che dimentica se stesso.
|
|
|