1 Ci sono volte in cui penso così intensamente penso che quasi la mia carne si lacera per i dolori che so agire nella carne altrui: come si può non patire la sofferenza che spetta in sorte ad altri? 2 Impazzisco al solo pensiero di quanto dolore c’è stato nel mondo e di quanto ancora ce n’è nascosto. Ogni materia – atomo cellula corpo o pensiero – può esplodere inaspettate sillabe di dolore e convergere verso un discorso più ampio di sofferenza senza ritorno.
[ Tratto da Nella frequenza del giallo, LaRecherche.it
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Roberto Maggiani
- 20/05/2012 21:44:00
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Cara Loredana, non parli mai troppo =) Ti rispondo con le parole della mia amata Sophia de Mello... le ha pronunciate in mia presenza: "Il punto è che ci sono ‘metodi’ nella poesia, così come nella vita spirituale, come l’attenzione, l’ascolto, la gratuità. Una forma che trovo ben espressa in una definizione della poesia che dà Jorge de Sena, poeta portoghese ‘[la poesia è] una fedeltà radicale alla responsabilità di essere al mondo’. Ciò che avviene è che questo metodo di ascolto, di fedeltà, può portare tutti gli uomini alla stessa anima.” E ancora sulla poesia: “Se qualcuno chiede ad un poeta perché scrive, una buona risposta per me sarebbe: ‘Scrivo per vivere meglio’. Che vuol dire vivere in un rapporto migliore con le cose, vedo le persone che cercano ‘qualcosa’ nel comprare, forse perché sono inquiete, insoddisfatte. In questo senso io credo nel valore educativo della poesia e dell’arte.”
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Loredana Savelli
- 20/05/2012 21:20:00
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a Roberto. Anche se parlo SEMPRE troppo, mi aggancio a questo tuo appello perché voglio credere anche alla funzione empatica e solidale della scrittura. Si può fare della filosofia su questo, certamente è una questione estetica, però da che mondo e mondo davanti al dolore, se non si tace annichiliti, si cerca di trovare parole, sicuramente insufficienti, per sollevare se stessi e gli altri da un peso insopportabile. Col rischio di essere sguaiati, inadeguati, inopportuni, ognuno si aggrappa alla vita, non si rassegna alla morte. La tua poesia, ripeto, è stata profetica riguardo a questo e altri dolori, hai espresso esattamente i pensieri che credo attraversino un po tutti, i poeti forse riescono a trovare un canale di deflusso delle lacrime. Forse.
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Roberto Maggiani
- 20/05/2012 21:09:00
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Cari amici, grazie per i vostri commenti, ma più che grazie forse cè da dirci: stringiamoci... attorno al dolore degli altri per renderlo sopportabile, per dare una speranza, un vago sollievo.
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Carla de Falco
- 20/05/2012 21:01:00
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da poeta senti la sofferenza del mondo, te la porti addosso, la "presenti".
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Cristina Bizzarri
- 20/05/2012 09:51:00
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Il "discorso più ampio" lascia uno spazio aperto alla speranza che nulla sia perduto, neanche questa impossibile speranza. Forse quello che per noi è impossibile può ancora risorgere, come i fiori dal fango. Grazie Roberto.
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Leonora Lusin
- 20/05/2012 09:08:00
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Mi ha colpito questo dirsi così risoluto dellempatia. E una croce lempatia da cui a volte stolidamente ci difendiamo, per la paura dimpazzire. Lhai detto molto bene:una sofferenza senza ritorno.
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Loredana Savelli
- 20/05/2012 00:13:00
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Penso che oggi a Brindisi non stiano pensando a questo dolore, ma lo stiano consumando nella loro carne, un fuoco inestinguibile. Qualcosa che paralizza. Quando la poesia, purtroppo, è profetica...
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Maria Musik
- 20/05/2012 00:10:00
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No, malgrado la stanchezza, il sonno non arriva. Ho in mente tutte le altre stragi alle quali ho assistito e che, alla fine, anche se mai in maniera totalmente palese e totalmente confermata, si sono rivelate frutto di mostruose connivenze fra il peggio dello Stato, il peggio del terrorismo ed il peggio della mafia orchestrate da un potere occulto intra e sovra-nazionale. Dato il momento, il dubbio che la storia si stia ripetendo mi ha assalito fin da stamane e, da quanto sto lggendo sulla rete, non sono lunica a cui lorrore ha ghiacciato il sangue nelle vene al pensiero di cosa potrebbe esserci dietro alla strage di ragazzi innocenti. Ha ragione Roberto a riproporci questa poesia: questo dolore non si può fare a meno di sentirlo nella propria carne.
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Roberto Perrino
- 19/05/2012 23:23:00
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... la "sofferenza senza ritorno" è quel che mi fa stare ora a pensare ad una casa (e forse molte) in cui stanotte non ci sarà abbastanza stanchezza per dormire ... ciao Roberto, e voi tutti
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Roberto Maggiani
- 19/05/2012 22:57:00
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Grazie cari amici per i vostri commenti e riflessioni. Non posso non notare che, nonostante il dolore, e semmai proprio a ragione di esso, immediata è stata lunità di tutti gli italiani da Sud a Nord, con manifestazioni e condanne nette allaccadimento di questa terribile mattina... per dirla in breve il mio pensiero è che questa volta "lhanno proprio fatta fuori dal vaso"!
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Guglielmo Peralta
- 19/05/2012 22:42:00
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Siamo a un punto di non ritorno?... La violenza pare irreversibile e la vita sembra valere meno di una moneta di ferro! Ma il dolore più grande è lassuefazione al dolore e alla follia che dilaga...Chi desterà la ragione?
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Silvia De Angelis
- 19/05/2012 22:42:00
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Profonde riflessioni e sensazioni in magnifici versi Buona serata
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Luciana Riommi Baldaccini
- 19/05/2012 22:29:00
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È vero, Roberto, ci sono volte in cui pensiamo fino a star male a quello che spetta in sorte ad altri, a quelle "sillabe di dolore" che possono esplodere inaspettate. In un momento come questo, nel quale è forte lemozione per una giovanissima vita sacrificata alla follia del male, non posso fare a meno di chiedere perdono a una madre e a un padre per il dolore stesso che provo: il loro è incommensurabile.
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Alessandra Ponticelli Conti
- 19/05/2012 22:18:00
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Bellissima!
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