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I sassolini bianchi di Pollicino

 

Creo ciò che immagino: la realtà.

 

1

 

È come un quadro

sospeso nel vento:

il promontorio col faro

e il mare in delirio –

la cornice totalmente azzurra

e bagnata di salsedine.

 

2

 

Onde battono le scogliere

al modo di mani su tamburi –

danzano le navi.

 

L’oceano è un treno a vapore

nell’aria fredda dell’ovest

verde come la piscina

della casa di fronte.

 

C’è vigore nel gabbiano

che solca rapido il cielo –

un jet senza scia

nel tramonto.

 

Le prime stelle sono fari

nella sera –

indicano la rotta al pianeta

somigliante a una zattera

alla sola luce della luna.

 

3

 

Il fragore dell’oceano

è come quello

che ascoltiamo

nel riproduttore musicale

bit a bit.

 

Riconosci questo profumo?

È salina.

 

4

 

La natura affronta la sua parte

sul palco del cosmo umano.

 

5

 

Creare è dare forma al mondo –

modellare materia o materia virtuale –

ma è necessario immaginare.

Un uomo crea

quando dal suo desiderio

sintetizza diversità.

 

Le nuove forme

hanno scarsa autonomia –

sono prive di vita

tranne quelle plasmate dal piacere

dell’amore.

 

6

 

Creiamo oggetti simili al reale

per essere certi

che nella somiglianza

la realtà non ci abbandoni.

Se un gabbiano

è simile a un aereo

è perché abbiamo seri dubbi

sul significato di realtà

e sulla sua estensione –

posti fuori dai suoi confini

saremmo in grado di tornarci

seguendo le forme dell’immaginazione

come sassolini bianchi di Pollicino?

 

Il mondo reale non sempre

è causale e non si sa

se la realtà preesista all’osservazione.

 

 

 

[ pubblicata su Novecento non più - verso il Realismo Terminale, La Vita Felice, antologia poetica a cura di Diana Battaggia e Salvatore Contessini ]

 

 

 Roberto Maggiani - 11/06/2024 22:11:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Care Teresa e Franca, grazie per i vostri commenti. Un caro saluto.

 Franca Colozzo - 06/06/2024 19:53:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Il mondo reale è il riflesso della nostra visione. L’aereo emula il volo del gabbiano e degli uccelli in generale. Così Leonardo da Vinci, fine osservatore, si diede tanto da fare per sfidare le leggi gravitazionali con le sue invenzioni.
Il lirismo implicito in questa tua poesia, caro Roberto, affronta diverse tematiche: dall’approccio alla natura, attraverso la forza prorompente del mare, al firmamento ed alla bellezza che ci aiuta a vivere tra tanto scoramento e fragore d’armi, malvagità e stupidità umana.
Ma avverto, in fondo, che c’è un sostrato filosofico che sottende tutta l’impalcatura di questa poesia soprattutto nella chiusa che ci pone di fronte all’enigma della realtà esistenziale. Aggiungerei che persino l’acqua non è come la percepiamo noi. In fondo i nostri sensi sono limitati.

 Teresa Cassani - 06/06/2024 09:30:00 [ leggi altri commenti di Teresa Cassani » ]

La trovo molto bella per il lirismo panico accostato al senso avvertito della transizione.

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