Conosco un ragazzo di proporzioni enormi lo chiamano il saldatore di stelle. Ha una maglietta rosa attillata e armeggia nella penombra vicino alla mappa stellare attaccata alla parete da una suora dal velo grigio.
Si avvicina Natale e Cosmin salda stelle nel cielo del presepe, ha un circuito tra le mani grosse quanto la galassia e cerca di saldare i contatti in miniatura di un cerchio di led.
Ha occhi brillanti come stelle nelle notti d’inverno, quando sembrano gocce di stagno sul metallo della notte lunare e v’è una tale elettricità nell’aria che come i led di Cosmin s’accendono al comando di una grossa mano.
Il mondo di Cosmin è una ragazza con i capelli lunghi che entra ed esce come una cometa dalla mappa galattica nel punto in cui è scritto “Noi siamo qui” e dice “Ti amo”.
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Grazia
- 26/01/2011 21:12:00
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MOLTO SIMPATICA QUESTA TUA FORMA DI FARE POESIA. iNTERESSANTE! Grazie per il tuo commento. Grazia
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Alfonso Lentini
- 02/01/2011 19:35:00
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Singolare, surreale, fiabesca!
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Fiammetta Lucattini
- 30/12/2010 22:08:00
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Mentre ti ringrazio per la tua vicinanza morale, minchino davanti al saldatore di stelle ed al suo creatore. Buon 2011! Per aspera ad astra!
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Mariella Bettarini
- 29/12/2010 17:34:00
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Grazie, carissimo Roberto, per questo tuo "luminoso", intenso testo poetico. E scusa se non ti ho scritto prima... Adesso che il Natale è passato, mi resta però la possibilità di dirti "Buon anno nuovo!" , insieme ad un abbraccio. Mariella
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anna maria bonfiglio
- 27/12/2010 23:12:00
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grazie per questo guizzo di luce stellare che ci ricorda che siamo tutti nello stesso universo
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Roberto Maggiani
- 27/12/2010 16:37:00
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Cari Irene e Francesco, grazie a voi e al vostro amore. Caro Salvatore, siamo in tema larecherche se il tempo perduto torna a galla nella nostra mente... ma, chissà come mai, non sento di doverlo chiamare perduto, semmai ritrovato, perché penso che il passato e la fantasia siano presenti in noi, vivi e reali, più di quanto immaginiamo... un augurio di gioia.
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salvatore violante
- 25/12/2010 15:03:00
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Caro Roberto, grazie e scusa le mie latitanze. Il testo mi tocca in modo particolare. Avevo un padre (è ormai nellaltrove) saldatore e fabbro. Dalle sue mani sortivano miracoli. Quello del presepe fatto di fil di ferro e lamiere e figure in stagnola e case e luminarie e fontanelle, tutte molto artigianali, è un mio ricordo dinfanzia. Leggere di queste cose mi emoziona moltissimo. Uno straordinario recupero del tempo perduto.
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irene e francesco
- 25/12/2010 11:29:00
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auguri davvero originali. grazie per aver portato nelle nostre case la luce e il calore dellamore
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Roberto Maggiani
- 24/12/2010 20:43:00
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Care amiche e cari amici, grazie per i vostri commenti, li ho letti tutti, vi ringrazio qui uno a uno. A voi e a chi verrà ancora carissimi auguri di buone feste.
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Emanuele
- 24/12/2010 18:30:00
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caro Roberto, grazie della poesia e auguri anche a te.
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Paola
- 24/12/2010 16:36:00
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Bellissima. La maglietta forse lavrei preferita rossa, forse perchè è Natale e perchè la poesia parla damore (troppo banale però). Tanti auguri anche a te.
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Eugenio Nastasi
- 24/12/2010 12:07:00
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Come una cartolina degna de "La donna cannone" di De Gregori hai saputo darci unimmagine reale e favolosa di questo tempo di Natale che altrimenti si consuma tra abusi e sciatterie, mente Cosmin sa cogliere un quotidiano di stelle e di led con quelle mani grosse e con quel suo cuore di babino innamorato. E un bellaugurio che conserverò. Un abbraccio e un grazie.
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Stelvio Di Spigno
- 24/12/2010 11:29:00
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Una poesia che fa ritornare indietro alla memoria di uninnocenza da preservare. Grazie a Roberto - e a lui e a tutti gli amici della Recherche un augurio di pace per il Natale e il nuovo anno. Da Stelvio Di Spigno. A tutti voi, di cuore...
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Franco Fabiano
- 24/12/2010 10:45:00
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Caro Roberto, mi unisco a coloro i quali Le hanno espresso apprezzamenti per il testo "Il saldatore di stelle" (mi piacerebbe, a questo proposito, estenderne il significato affinchè venissero "saldate tra loro le anime", in questo mondo smarrito e tanto incerto sul proprio avvenire; soprattutto sul piano umano e spirituale, aprendosi ed accogliendo veramente il proprio prossimo, poichè, mi par di vedere, ciascuno si chiude sempre più in se stesso). Naturalmente ricambio gli auguri di pace, gioia e fratellanza universale. Buon Natale!
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Maura Potì
- 24/12/2010 09:20:00
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Grazie per questo bellissimo regalo di natale, abbiamo tutti un gran bisogno di incanto, di magia, di amore. Una delle più belle favole mai lette, a cominciare dal titolo. Maura
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Anna Ruotolo
- 24/12/2010 09:03:00
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bella davvero. Grazie per i tuoi auguri, in questo modo.
Ti abbraccio, Anna
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AndreaP
- 24/12/2010 08:48:00
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Grazie, Roberto. Buon Natale anche a Te e a tutte le persone care. Andrea P.
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Maria Musik
- 24/12/2010 08:45:00
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E proprio vero che se non si è Bambini non si capisce, peggio non si vede neppure. Favoletta... ma quale favoletta. Cosmin esiste ed impara un mestiere e, mentre lo fa, impara a vivere e ad amare, a saldare stelle, conoscenze ed amore. Cosmin, beato lui, non lo sa nemmeno cosè la pax ellenica e lerotismo lo lascia agli adulti perchè per lui passione e desiderio sono indissolubilmente uniti alla parola amore come è giusto che sia alla sua età! E, Roberto, che ha lo sguardo di un bambino, (beato lui che riesce a rimanere tale anche se sa cosè la pax ellenica), invece di mettere una pecorella ed un ciabattino nel presepe, ci mette Cosmin ed un saldatore. Io ci aggiungo Paolo, il pizzettiere, che anche se cura un figlio disabile e lavora 14 ore al giorno in un negozietto, ha regalato una stellina rossa a tutti nel quartiere. Aggiungete voi gli altri personaggi. Il Presepe io non lho fatto ma se questo che stiamo costruendo rassomiglierà a questa poesia, lo metterò nel punto più nobile e visibile della mia casa. Grazie Roberto: è la prima volta, questanno, che mi pare di sentire "odore" di Natale.
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liliana ugolini
- 24/12/2010 07:32:00
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Caro Roberto Maggiani, una situazione surreale per dire limperituro sogno degli umani animali.Una favola per costruire un cielo elettrico che è firmamento e amore. Molto bella. Auguri di luce vera. Liliana
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rosaria di donato
- 24/12/2010 04:11:00
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Poesia augurale che ricorda a coloro che bambini non sono più i valori del Natale: lamore, le fiabe, le stelle, un momdo semplice ma grande per il protagonista!
Buon Natale!
Rosaria Di Donato
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Roberto Perrino
- 24/12/2010 00:24:00
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Neorealismo magico ... Mi ha richiamato, ma non so perchè, latmosfera di "Ninetto e la colonia" di F. De Gregori.
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Antonio De Marchi-Gherini
- 23/12/2010 22:33:00
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Bella favoletta natalizia, con sottili venature erotiche e una strana pax ellenico cristiana un po imbolsita, comè la chiesa oggi.
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leopoldo attolico
- 23/12/2010 21:53:00
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Accattivante ( ma senza leziosità ) questa tua "fiaba" moderna e antica al contempo , tutta giocata sulla suggestione della parola . Il surreale intriga il reale in un bel gioco di rimandi, con uno sguardo sempre fedele alla vita e al suo dettato "natalizio".
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Loredana Savelli
- 23/12/2010 21:40:00
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E banale dirlo, ma cè una tale poesia in questa descrizione! E il contesto è già di suo poeticissimo: il presepe, le luci, lelettricità dei sentimenti in gioco, la suora grigia e premurosa, la magletta rosa attillata, le mani grosse e delicate, la ragazza inquieta che entra ed esce, i capelli lunghi come la coda della cometa che indica il punto nevralgico, il "noi siamo qui", cioè noi tutti che assistiamo con pudore a questo scambio di tenerezze. Sembra di vederli tutti i personaggi, e noi tra loro.
(Laudio però non sono riuscita a sentirlo, non funziona) Ciao
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