Avanza nella notte facendo rimpiangere alle creature di essere nate così diverse tra loro con quella chiarità di ragione che rende il corpo uno stato di diritto e non etico. Avanza in pieno giorno, uccide, ma sui pavimenti dei templi antichi s’innalzano le colonne di una universale fede d’amore. (È saggio diffidare dall’omofobo: Tendono all’omofobia le personalità autoritarie, rigide e insicure, che si sentono minacciate dal diverso da sé. Alti livelli di omofobia sono stati riscontrati anche in persone in lotta con una forte omosessualità latente o repressa.)
[ Tratta da "L'ombra di Creso", LaRecherche.it, 2010, eBook liberamente scaricabile ]
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Roberto Maggiani
- 23/05/2011 17:07:00
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...E grazie a Lorena ed Eugenio, amici cari che apprezzo anche per la loro altissima libertà intellettuale e pratica.
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Eugenio Nastasi
- 22/05/2011 11:07:00
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La poesia di Roberto Maggiani, "Omofobia" ancora una volta invita al dialogo, alla comprensione, alla revisione divenuta obbligatoria, negli svariati ambiti dello scibile e della vita di tutti i giorni, del concetto di "normalità". Alla fine ci si chiede: "che cosè la normalità" e chi può arrogarsi il compito di frapporre paletti moralistici su questioni che investono i "diritti fondamentali" nella loro universalità e indisponibilità. Poniamoci la domanda: quando si dice "diverso" in riferimento alla distinzione tra eterosessuali e omosessuali ci riferiamo alla "distinzione" o all"opposizione"? Il vero significato della democratica laicità di una "governace" dovrebbe consistere semplicemente nel collocarsi a quellaltezza di piano in cui le distinte visioni delleterosessuale e dellomosessuale possano semplicemente e razionalmente dialogare. Se lo Stato "tollera" la diversità sessuale, in realtà pensa questa categoria in termini di "opposizione" allora ha già compiuto uno strappo alla Costituzione, è già dittatura.
Allargando la tematica, se Roberto lo consente, vorrei che si cominciasse a guardare alla problematica, così garbatamente posta in essere dalla sua poesia, con occhi e mente più aperti,riportando i versi di una lirica "Falsa indicazione" di Caproni, tratta da "Il muro della terra": "Confine", diceva il cartello./Cercai la dogana. Non cera./Non vidi, dietro il cancello,/ombra di terra straniera".
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Lorena Turri
- 20/05/2011 12:30:00
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Il rispetto della Persona innanzitutto. LAmore guarda negli occhi, non dentro le mutande... quando lo capiranno questo? Caro Roberto, sei voce sensibile e sensibilazzante. Speriamo serva davvero anche a questo la Poesia. Ti abbraccio così come abbraccio la tua giusta causa!
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Roberto Maggiani
- 18/05/2011 16:38:00
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Care Amiche e cari Amici, grazie per i vostri graditissimi commenti, ma soprattutto perché i vostri interventi rincuorano, perché ci ricordano lun laltra che siamo sempre e ancora insieme in cordata verso la giustizia e la pace che hanno come fondamento i pari diritti per ogni persona e la loro tutela democratica. Un caro saluto a tutti.
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leopoldo attolico
- 18/05/2011 13:21:00
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E talmente alta la dose di segatura introdotta nel cervello degli italiani da diciotto anni di TV , che tentare di esorcizzarla e riconvertirla in "umano" comprendonio appare impresa immane . Lega padana in testa , hanno colonizzato le coscienze alimentando la paura del "diverso" in tutte le sue espressioni , complice la chiesa cattolica ( gente che con linsegnamento di Gesù Cristo non ha niente a che spartire ) , col bel risultato di formare una opinione pubblica - anche negli strati più moderati - omofofa e razzista della peggior specie . Sta a noi tirar fuori le unghie dell"umano" a difesa di quanto ancora ne rimane in questa italietta che sì e no lo percepisce come prurito buono per gli ingenui .
- Con i complimenti per il nostro Roberto in gamba come al solito .
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domenico vuoto
- 18/05/2011 11:39:00
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Caro Roberto, mi pare che lei abbia una decisa inclinazione per la poesia civile e di denuncia che sa rendere con freschezza di parola e disarmante - nella sua accezione letterale - passione civica. La saluto con affetto e stima, domenico.
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Roberto Perrino
- 18/05/2011 10:27:00
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Sia benedetta la Persona, siano benedette le Persone! In una civiltà avanzata dovremmo tutti adottare il motto di Terenzio "nihil humani a me alienum puto"
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Liliana Ugolini
- 18/05/2011 05:13:00
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Caro Roberto, sempre attento alle grandi tematiche e sempre pronto a rilevarle e a combatterle con la poesia facendo di questo mezzo una rinnovata forza di sociale denuncia e di soluzione nellumano amore per laltro. Grazie.
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annamaria ferramosca
- 17/05/2011 22:23:00
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Versi incisivi, i tuoi, Roberto,che fanno della parola po-etica una testimonianza bellissima e densa in difesa di un diritto inalienabile. Cui chi si dice poeta non può sottrarsi. Annamaria Ferramosca
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Mariella Bettarini
- 17/05/2011 19:36:00
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Carissimo Roberto, grazie per questa tua po-etica, umanissima, necessaria (anzi indispensabile!) testimonianza in nome di una "universale fede damore" e ad alto monito contro una delle "fobie" più malsane e tremende. Per fortuna, tuttavia, non si può veramente uccidere lamore. E questo che, infine, conta e "vince" senza alcuna violenza. Grazie di avercelo ricordato. Con tanta stima e affetto, Mariella
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Franca Alaimo
- 17/05/2011 18:19:00
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Contro tutte le fobie lunica legge è quella dellamore che è cieco perchè non tiene conto degli sciocchi schemi e recinti costruiti dalluomo. Lamore non separa, mi piace affermare quando ne parlo aglialtri. "Lamore non giudica" si legge nella bellissima lettera di San Paolo sulla caritas, cioè sullamore come dono e grazia, sempre. Roberto è un uomo di caritas; lo dimostra con la sua scrittura, certamente, ma soprattutto con lessere ciò che è.
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wolf
- 17/05/2011 17:56:00
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bravo Roberto, saggia poesia!
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Michela Zanarella
- 17/05/2011 17:27:00
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Complimenti Roberto, ho letto la tua poesia con piacere. Hai saputo affrontare un tema considerato "complesso" con versi di spessore.
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Alfonso Lentini
- 17/05/2011 17:19:00
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Grazie! Alfonso Lentini
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Roberto Maggiani
- 17/05/2011 15:34:00
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Vi seguo... siete le mie Muse tutelari... Un abbraccio.
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Loredana Savelli
- 17/05/2011 08:22:00
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La parola chiave mi sembra fede. Su questa incondizionata resa allamore non cè fobia che tenga. Un saluto
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Maria Musik
- 17/05/2011 07:09:00
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La poesia è bellissima e mi induce ad esternare una riflessione che, spero, non riduca la profondità del suo messaggio. Con il termine fobia si indicano stati patologici della psiche. E, per alcuni soggetti, questa irrazionale paura del diverso da sè è sicuramente una patologia. Ma quello a cui stiamo assistendo non ha nulla a che vedere con linconscio o con le paure: è violenza alimentata, organizzata ed agita con il preciso scopo di tutelare e rafforzare il proprio potere, creando ed alimentando "poli" di aggregazione di consenso. Poco importa se ciò condurrà alla violenza ed alla prevaricazione, anzi, meglio: una "chance" in più per dare dimostrazione della propria capacità di "condurre" con mano ferma e sicura. E questa non è omofobia ma "omocidio" e, se dilaga, "omoeccidio". Cosa è stato detto alla On. Concia, aggredita perchè passeggiava tenendo per mano la sua compagna: "... dovrebbero bruciarvi nei forni!". Teorema dimostrato!
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