Nel '92 avevo solo sei anni. Le bombe di Capaci e Via d'Amelio nemmeno sfiorarono l'ingenuità della mia infanzia.
Più volte poi ho rivisto le immagini delle auto sventrate del terriccio che prende il posto dell'asfalto delle case ammaccate fino quasi a percepire il botto e il sussulto della terra.
Non voglio vedere l'attacco alle Istituzioni la guerra allo Stato. Io me ne frego delle Istituzioni e dello Stato. Non voglio vedere la bestialità della mafia l'istinto omicida della criminalità organizzata perché me ne frego della mafia e della criminalità organizzata. Me ne frego del terzo livello e della contiguità dei servizi deviati e della trattativa. Me ne frego dei "professionisti dell'antimafia".
Io piango la morte di Paolo e Giovanni. E di Francesca di Vincenzo di Antonio di Vito. Di Emanuela di Claudio di Walter Eddie. Di Agostino e di Rocco.
Io piango la nuda pelle rivestita da toghe e divise che non guardo nemmeno. Me ne frego dei tricolori che avvolgono le bare me ne frego pure delle bare solo dei corpi ho bisogno. Ho bisogno delle ossa e della carne.
Ho bisogno ora in questo momento di un paterno rimprovero di Paolo Borsellino di un abbraccio fraterno di Vito Schifani di un affettuoso bacio di Emanuela Loi. Di questo ho bisogno ed è per questo che piango.
Io piango e celebro la morte. Affinché la vita si schiuda.
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Socrate Toselli
- 05/06/2012 19:40:00
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Maria, avevo visto nella tua critica una dose di zelante antifascismo. Il tuo ulteriore chiarimento mi conferma che avevo visto bene. Il mio "me ne frego" non voleva essere un occulto riferimento al Duce al quale, quando ritengo, preferisco riferirmi palesemente. Avrai già capito, immagino, che le mie valutazioni sulla figura di Benito Mussolini e, più in generale, sul fenomeno del Fascismo, divergono senzaltro dalle tue, ma non vorrei rischiare di finire fuori tema. Mi limito a far notare che, per quanto riguarda la lotta contro la mafia, il Duce non se fregò, a differenza di molti altri he vennero appresso.
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Maria Musik
- 03/06/2012 14:44:00
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Hai ragione, Socrate ed è per questo che ho scritto che pensavo di aver capito lo "sfogo", cioè il dettato emotivo. Per farti comprendere meglio lallergia al "Me ne frego", mi spiego in modo più comprensibile: non attribuivo certo a te un sentimento di indifferenza, anzi, ma quello era uno dei motti preferiti del Duce e dei suoi manipoli e, quindi, anche se non si dovrebbero mai stigmatizzare le parole che hanno il loro valore al di là di slogan che le hanno cristallizzate dentro un clichet, quando sento quella frase, inevitabilmente, la collego al tristemente Nostro. Tutto qui.
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Socrate Toselli
- 03/06/2012 13:48:00
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Maria, le poesie spesso nascono da sensazioni momentanee... quel "me ne frego" non è certo un invito allindifferenza... ripeto, è la sensazione di un momento in cui il dolore per la morte offusca tutto il resto...
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Maria Musik
- 02/06/2012 19:50:00
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Per quanto abbia capito (credo) lo sfogo, questa prosa poetica mi fa male. Scusami, Socrate, non cè la volontà di contraddizione nei tuoi confronti ma le parole "Me ne frego" a me fanno venire la pelle doca. La percezione della storia di una cinquantaduenne non può essere (almeno di solito) quella di un giovane... e, in parte, è colpa nostra che non labbiamo saputa raccontare, insegnare. Nel 92 avevo già 32 anni e ne avevo viste e sentite tante. Quella bandiera che avvolgeva le bare, per me, era un grido perchè alcuni di quelli che le avevano avvolte in quel simbolo era uno di "loro", apparteneva a quel "terzo livello". Vuoi i corpi? Non li puoi avere perchè le esplosioni ne hanno fatto brandelli. E quelle toghe erano importanti perchè una Magistratura in prima linea è lultimo baluardo contro il Potere Occulto che si sta mangiando, non solo il nostro Paese, ma il Mondo. Prendi questo mio commento come se fosse "paterno rimprovero di Paolo Borsellino" e "un affettuoso bacio di Emanuela Loi". Non sono degna di loro ma è dalla loro storia (che è anche la mia) che ti giungono.
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Cristiana Fischer
- 02/06/2012 15:44:00
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Perdonami, Socrate, ma Paolo e Giovanni erano magistrati, e la nuda pelle era rivestita di toghe e divisa... se neghi istituzioni e mafia ti restano solo immagini di favola.
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Silvia De Angelis
- 02/06/2012 15:35:00
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Versi di grande spontaneità e assai espressivi nel profondo significato che trasmettono...poesia molto apprezzata
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Loredana Savelli
- 02/06/2012 14:49:00
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E bellissima. Di pancia (cioè vera). Ciao
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