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al testo di Salvatore Solinas
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La voce della Sibilla
Mi domandi quanti morti questa sera Venti trenta cinquanta Che importanza può avere il numero? Fosse uno soltanto Sarebbe di troppo. È il tributo di anziani Al drago che toglie il respiro Al fuoco feroce che vuole Ringiovanire il bosco. La pandemia dilaga È nell’aria grigia Che promette neve, Si cela nel vostro respiro. Mi domandi che cosa sarà di te Domani, così vecchio e indifeso. Ecco la mia risposta: Ora nella solitudine e spavento Sei vivo e morto al contempo. Domani tutto sarà dipeso Dal livello quantistico Dalla funzione d’onda Dalla posizione dell’osservatore, Non quello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma l’Angelo Che ti guarda, ti cerca nel fondo degli occhi.
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