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al testo di Stefano Sabattini
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CALCO DA VALERIO MAGRELLI
Soltanto il respiro davvero scrive usando come penna il nostro corpo e una risata come azione manifesta nei bar in fabbrica o in un letto la sua presenza libera nel fiato e si disperde tra l'incuria di uomini e dei. Fiume sepolto, basso continuo nutre un tempo interno, pennemente disatteso. L'epos, cantato in sordina, del minuto gesto quotidiano, vivente...soffio lasciato nel travaglio di macchine e commerci in via vai, volante e ruota, rutilante, gas. Che nel polmone della natura, - cosa di cui, anche se lo dimentichiamo, proprio perchè umani noi siamo parte, - in esercizio costante sostiene ogni Vita, la nostra e di tutto, e l'accompagna. Pur inascoltato ed inattuale, è proprio lui la porta di passaggio, del mondo interno e dell'esterno. Fugge, pertanto e sfugge, intanto, dei tigli il senso ultimo, delle cortecce, nell'alberato viale e la parola su manifesti e strilli e propaganda, sempre più povera, ancor di più evapora. Soltanto nella risata forte, dentro l'addome, nella carne muove - dove è forte ancora la nostra antica forza vitale - se consapevole, a chi lo desidera, e ne ha l'urgenza, alla parola, la precisione permette di tornare, con il lavoro quotidiano nel suo fare - poiesis - più arcaico e felice, una distante nota d'acqua frusciante intima e assoluta in continua ricerca. Perchè nella profondità precisa della parola ritrovata, il fiume del respiro scorra alle viventi fonti, si rintani e poi per sempre vada perduto... Spesso, ciò che arriva sulla carta è solo il frammento residuo del suo poema perso, su cui chini sciventi, scrivendo emisero un sospiro, chiosa frugale, calco di un racconto questo è l'indice ultimo degli indici. con ringraziamento e profonde scusa al poeta Valerio Magrelli. |
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