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al testo di Stelvio Di Spigno
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Da "Formazione del bianco", Lecce, 2007
Dolcezza mia di essere interrotto nei pensieri ossessivi dalla polvere bianca che si posa dappertutto quando a mare è scirocco. È come se il Sahara mi aspettasse sotto casa, e le navi che invertono la rotta non sanno che solo una coppia appoggiata sul muro di cinta può lasciare una pausa in quel velame. Niente lotte intestine nell’amore. Oltre il muro mai cambiato il belvedere, e mi accorgo che la campagna è rosa. Così la vedevo da bambino, la campagna di sempre, rosa come le bambole di mia madre, e rosa ancora la vedo ma nessuno oggi mi può più contraddire. Non la vita di tutti che mi chiama per l’idea di uno squallido lavoro, non un corpo di donna o novas coisas. Su quel rosa mi sono ricentrato. E nessuno mi deve contraddire. La mente sceglie la sua immagine vitale dove sente che il tempo passa meno. |
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