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al testo di Tania Scavolini
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Riposo reclama da troppo tempo l’esser mio, di corpo sfiancato di mente sfinito. Cedere vorrebbe alle lusinghe di mare e cielo che liete immagini richiamano. Ma dalla morsa del dovere sfuggire non può, costretto nei lacci dell’ineluttabile, soffocato nell’apnea dell’inevitabile. Cielo e mare, salvate almeno il cuore, chè possa gioire ancora di benefica salvifica speranza.
29 aprile 2013 |
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