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al testo di Tania Scavolini
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Il sogno di Sofia - short story FINALISTA contest letterario " Lo stomaco delle farfalle" di prosa e poesia promosso dalla Oubliette Magazine
Sofia si era svegliata con la luna storta anche quella mattina, ma il dovere l’aspettava: il suo posto di lavoro con tutto quello che conteneva, pro e contro, simpatie e antipatie, pettegolezzi, piccole scaramucce e maldicenze. Prima di arrivare a questo scenario un’ora di traffico lento e puntuale come un orologio. Preferiva defilarsi appena arrivata e non buttarsi subito nella mischia dei colleghi, amava ascoltare le notizie alla radio e un po’ di musica, aprire il computer e leggere la posta. Prendersi un caffè in santa pace, prima di tuffarsi nel lavoro e nel marasma. Ogni giorno succedeva qualcosa, bastava mettersi in finestra e aspettare. Una o due ore di attesa e come d’incanto la chiacchiera del giorno arrivava come una mannaia a decapitare il buonumore se lo aveva o viceversa a incrementare il malcontento. Per lo più Sofia sorrideva ed era accomodante, per non farsi sangue amaro preferiva essere serena dentro e fuori. Certo il fuori a volte mascherava il non coinvolgimento, il distacco completo da tutto quello che la circondava. Era su un altro pianeta e ne doveva scendere spesso a fatica. Avrebbe voluto essere altrove, essere altro, essere in un altro posto.
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