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Il sogno di Sofia - short story

Il sogno di Sofia - short story

FINALISTA contest letterario " Lo stomaco delle farfalle" di prosa e poesia promosso dalla Oubliette Magazine

 

Sofia si era svegliata con la luna storta anche quella mattina, ma il dovere l’aspettava: il suo posto di lavoro con tutto quello che conteneva, pro e contro, simpatie e antipatie, pettegolezzi, piccole scaramucce e maldicenze. Prima di arrivare a questo scenario un’ora di traffico lento e puntuale come un orologio. Preferiva defilarsi appena arrivata e non buttarsi subito nella mischia dei colleghi, amava ascoltare le notizie alla radio e un po’ di musica, aprire il computer e leggere la posta. Prendersi un caffè in santa pace, prima di tuffarsi nel lavoro e nel marasma. Ogni giorno succedeva qualcosa, bastava mettersi in finestra e aspettare. Una o due ore di attesa e come d’incanto la chiacchiera del giorno arrivava come una mannaia a decapitare il buonumore se lo aveva o viceversa a incrementare il malcontento. Per lo più Sofia sorrideva ed era accomodante, per non farsi sangue amaro preferiva essere serena dentro e fuori. Certo il fuori a volte mascherava il non coinvolgimento, il distacco completo da tutto quello che la circondava.

 Era su un altro pianeta e ne doveva scendere spesso a fatica. Avrebbe voluto essere altrove, essere altro, essere in un altro posto.

 

 Tania Scavolini - 11/11/2015 15:06:00 [ leggi altri commenti di Tania Scavolini » ]

per il sig. Antonello Farris
dal vocabolario Treccani.it

b. Locuzioni fig.: mettersi in f., mettersi in mostra, esibirsi; mettersi alla f., far sapere a tutti le proprie magagne; o mangiar questa minestra o saltar questa f., scegliere per forza il male minore; buttare i soldi dalla f., scialacquare, sperperare.
ESISTE QUINDI ANCHE METTERSI IN FINESTRA, magari può non piacere ma esiste. Per quanto riguarda le spiegazioni sul tipo di lavoro di Sofia non credo abbia importanza. Per la parola "mischia" è da intendersi non in modo letterale, se no la povera Sofia dovrebbe lavorare in una squadra di rugby, ma mischia intesa come capannello di persone che parlottano tra di loro. L’altra parola marasma è intesa come caos,confusione,baraonda, che sono sinonimi anche di marasma. Ripeto può non piacere, ma è fondamentalmente corretto ..grazie comunque del commento

 Antonello Farris - 11/11/2015 13:15:00 [ leggi altri commenti di Antonello Farris » ]

Ma questa Sofia che lavoro fa? Si parla di "mischia dei colleghi"...cos’è? e di "lavoro marasma"...incomprensibile...
C’è anche un refuso: "mettersi in finestra" anziché "mettersi alla finestra".

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