Dipendono dall’uomo le parole, immacolate aspettano che una miscela d’impressioni le catapulti in uno scritto, i sostantivi per definire i protagonisti delle storie, gli aggettivi per attribuire un preciso stato d’animo e poi i punti e le virgole, per quelle pause dal respiro, per l’attenzione sul pensiero, in embrione c’è già tutto bisogna solo che il tocco della penna ma più dell’animo ne sbricioli dal pane del sapere, molliche di sapore e saggezza, di tenerezza e amore, o di angoscia e dolore. Sono lì le parole, tenere di fresca rugiada, da cogliere come fiori dal ciglio della strada. 14 settembre 2014
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