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al testo di Tania Scavolini
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Pellegrina errante per strade piovose traffico del rientro pioggia e incidente cambi di direzione, interrogo il mio io in cerca del ritorno. Animale in gabbia, esploro e osservo sconosciuto quartiere al crocevia del nulla in aggrovigliato senso di contraria marcia... Costeggio mostro di edilizia popolare nell’ombra appare minaccioso, oscuro. Sequenza seriale di semafori rossi di stress grondanti, costretta di nuovo a stoppare la voglia di scappare. Ma dopo l’inferno della città urlante, giunge la magia, muoiono i palazzi e il bosco inizia, la strada s’infanga tra curve e dossi. Pare un incantesimo, io che parlo da sola a curve senza sguardo, confusa mi domando dove sono, infine le prime luci di centri abitati, strizzo dal fango i pensieri, i grigiori nascondo e ricoloro la strada con pastelli di sereno.
26 novembre 2014
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