Ore acuminate come spade infliggevano pesante tortura: "essere svegli e aver paura". E li vedeva sfilare dinanzi gli incubi più tetri, alte ombre nella sfumatura notturna della stanza accrescevano l’angoscia su sospetti e insinuazioni. Danzavano in eco sorda nella mente densa d’ansia indizi e rivelazioni. In tumulto i battiti del cuore ricercavano la scia di un anelato silenzio, che divenisse padrone del tempo residuo, che divenisse orizzonte di un sopore precipuo.
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