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al testo di Tania Scavolini
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Tralicci di domande in fuga verso l’orizzonte, le ho viste rotolare giù per campi coltivati a giustizia, le ho viste senza speranza cercare la strada dell’onestà e imbarcarsi di dubbi fino a capitolare nel paradosso o nel dosso del sospetto.
Quanto sembra perfetto il Mondo che ci appare e invece fino al midollo è immondo, sozzura che non trasuda, ma rimane putrescente nel suo nucleo profondo.
E se lo rovesci non cade, come le sfere di vetro con la neve finta, che se le agiti adesso che bambino non sei, ancora sorridi di un gioco stupido da cui per l’intera vita resti rapito. |
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