Stretta nella giacca di lana, e nei tuoi lenti pensieri, sei lì in fila ad aspettare in un sottoscala dell’ospedale, come a punirti nel profondo, come a ferirti la coscienza.. torto o ragione adesso non vale. Incroci con le altre sguardi simili al tuo e non nascondi l’amarezza, affondi la testa nella vergogna che t’assale perché così ti vogliono tutti, piegata e disprezzata, giudicata e schernita… Anche se solo tu hai scelto come legge vuole, sai che a condannarti è la società per una macchia indelebile che non si cancellerà, un dolore sordo che mai ti abbandonerà.
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