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al testo di Tania Scavolini
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Scarpe consumate, vestiti sporchi, trasandati, metto a fuoco il viso:
“una ragazza dai tratti affilati coi denti un po’ guasti in uno scialle fino a terra, jeans strappati su gambe graffiate.”
Appare felice, ascolta musica all’auricolare e canticchia un lamento il capo al ritmo, dondolando.
È con altri due di stessa etnia in un’altra lingua a schiamazzare, al capolinea d’un autobus -Partenza per la conquista del giorno-
Nomadi di periferia, strillando a caso l’allegria, sguardi di timore di contorno..
e poi li ho visti scendere ridendo alla fermata del “dolce-far -assolutamente-NIENTE”
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