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al testo di Vincenzo Corsaro
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Rivoglio il mio mondo, quello che guardavo con occhi di bambino, dove tutto era puro e innocente. Dove era bello ascoltare i grilli nei prati, in essi correre spensierati incontro al sole o dietro una farfalla, veder schiudere un fiore ai raggi del sole.
Ascoltare incantati i racconti del nonno mentre fumava la pipa davanti al fuoco del camino; stupirsi sempre dell'apparire di una caramella nella mano del babbo al ritorno dal lavoro.
Un mondo dove cattiveria e malvagità erano sconosciute e la vita scorreva lenta e serena, vedere sempre un sorriso nel volto delle persone e una carezza aveva il calore umano e non le bieche intenzioni del mondo d'oggi dove la vita veste i bambini di stracci, li spoglia della loro innocenza, bagna di sangue le loro mani fa loro conoscere il fuoco delle bombe, il morso dei proiettili e della fame, li trasforma in cavalieri di morte e schiavi.
Bambini che mai lo sono stati, bambini nati già morti, sacrificati sull'altare di ideali distorti, bambini rubati e trattati come merce, bambini a cui nessuno tende una mano per sollevarli dalla loro condizione di oggetti e mezzi, eppure basterebbe un semplice gesto o una parola dettata dal cuore, perché ogni bambino è anche nostro... |
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