Impara a fidarti di te stesso,
non sprecare tempo tentando di cambiare
ciò che non può essere cambiato,
altrimenti annasperai goffamente
fra i batuffoli di lana
che sembrano imbottirti la testa.
La clessidra ti riempirà gli occhi
e non riuscirai a guardare altro.
La sabbia scenderà e ogni granello
contrassegnerà un fallimento da parte tua.
Cadrà l'ultimo e sarai aggrappato ancora
ad uno scopo futile che forse ti terrà in vita,
appeso ai brandelli di ciò che una volta sei stato,
un incubo che se ne andava in giro alla luce del giorno.
Cerca di fuggire e la realtà ti tirerà indietro, spesso rozzamente.
Corri nella direzione che essa ha intessuto
e a volte riuscirai ad avere un po’ di controllo sulla tua vita,
fallirai, tenterai ancora, fallirai di nuovo, ritenterai...
Lo stesso petto che trema per la paura, ospita anche la speranza,
speranza nella salvezza
e paura di perdersi,
provenienti dalla stessa fonte.
"Desiderare" e "volere" ti faranno inciampare,
ma "essere" renderà il percorso meno tormentoso.
Imparerai a camminare e poi a correre,
una volta cominciato sarà più facile andare avanti che fermarsi.