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I piedi per terra

I piedi per terra – la storia dell’eterno fanciullo

Angelo volando saliva troppo in alto

- precipitò come un masso, giù sull’asfalto.

Angelo volava, diretto oltre la terra

- ma si ferì proprio nel mezzo della guerra.

Angelo sveniva di fronte al sangue rosso

- perse una gamba e pianse: “Vedo il mio osso!”

Maledisse il cielo che era il suo padrone

- gridò al proprio Padre: “Vecchio Dio fanfarone!”

Angelo aveva timore d’ogni malattia

- la morte giunse, infine, ma non lo portò via

perché una fatina turchina o forse bianca

offrì ad Angelo e al vecchio Padre un conto in banca

d’impegni che han sede nel cuore, e alcune azioni

per far unire ai due i punti di sutura.

Punto 1. ) Angelo e il Vecchio sono carne

Punto 2.) della stessa carne che è natura;

Punto 3.) asse del mondo, se ora a vicenda

Punto 4.) si fan perno, ma decadenza

Punto 5.) se in due ignorano la faccenda.

La fata Anima cucì quel moncherino

che fa di Angelo un felice ballerino.


Coi piedi per terra e le ali nella mente

oggi in vita danza un adulto consenziente.

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