Per un attimo il tuo vagito si è confuso col mio grido o forse canto, di sorgente che al ritmo della vita sgorga. Nell'intensità del tuo sguardo sono venuta al mondo.
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Roberta Sangriso
- 02/09/2014 22:05:00
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la sensibilità dei vostri commenti, e il vostro ascolto, sono per me estremamente importanti, grazie infinite a tutti voi
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Cristina Bizzarri
- 02/09/2014 15:57:00
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I due versi finali colmano di emozione, compiendo quello che dici prima. Che bello anche il titolo.
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Loredana Savelli
- 02/09/2014 15:13:00
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Che bella! Il vero imprinting (per la madre, più che per il figlio/a).
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Loredana Savelli
- 02/09/2014 15:13:00
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Che bella! Il vero imprinting (per la madre, più che per il figlio/a).
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Roberta Sangriso
- 02/09/2014 08:11:00
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Carissima Amina grazie! che cos’è il parto se non un "mettersi" al mondo, in quel momento si nasce di nuovo, certo più consapevoli; o perlomeno così dovrebbe essere. Di sicuro per me un evento "straordinario"; te lo dico da mamma! Un abbraccio
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amina narimi
- 01/09/2014 23:31:00
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stupenda! dolcissima e potente.. e pensare che l’evento del parto prima dell’avvento del cristianesimo era rappresentato in arte anche qui da noi, in occidente,come nell’iconografia orientale ed etrusca greca romana africane etc..il momento, quell’attimo che con.fonde il "canto"; leggevo che la prima rappresentazione del parto scolpita risale a 20mila anni fa. La religione cristiana, invece, rappresenta nelle arti solo la gravidanza,le Madonne gravide sono così numerose, ma nessuna è rappresentata mai nell’atto di partorire, nessun travaglio o secondamento, nessun canto visibile. Prima degli anni sessanta, a parte Frida Khalo, non troviamo nulla e mi viene da dire quanto hanno perso gli uomini di quel "canto" che ci rende "unici" davvero uniti "al mondo"
Caio Roberta
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cristiana fischer
- 01/09/2014 16:59:00
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difficile (volutamente, di certo) distinguere tra madre e figlia
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Roberta Sangriso
- 01/09/2014 15:02:00
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Grazie infinite Lucia, il tuo commento mi ha commossa e resa orgogliosa della mia poesia; cos’altro potrei desiderare? Ti abbraccio.
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Lorenzo Mullon
- 01/09/2014 14:20:00
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la vita sgorga da un pozzo misterioso dove tuo e mio sono la stessa cosa
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Lucia Longo
- 01/09/2014 14:19:00
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Ma quanto è bella! Una meraviglia così come è una meraviglia la vita e il suo affacciarsi al mondo. Bellissimo l’ossimoro del vagito con il grido che, fondendosi, diventano canto. E i versi finali che in una essenzialità sorprendente condensano il senso dell’esistenza: la linea retta che abbatte la curva, tu mi vedi ed io esisto.
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