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solitudine

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rimane lì non so quanto,

poi come nave che si sforza

a vincere l'oceano viene avanti,

 

e supera la porta. entra adagio

come memoria di un tempo lontano,

sull'argilla del piano caldo e secco,

 

la sua mano

 

indica in alto e sorride appena

e poi dice: "ogni giorno torno

con la sete impregnata di sete,

 

e più bevo e più voglio bere,

diversamente un poco,

stringono ancora più forte

 

e fredde, le mie catene.

Ma l’ebbrezza che mi accompagna,

sorridente, è puttana,

 

chè tutta la sera lieta,

mi abbraccia ma mai mi avvisa

delle tenebre dell’alba."

 

 

e mentre avanzo

con la pena d'un sorriso

che mi impedisce il pianto,

 

chiedo se vuole vodka,

 

whisky, cognac o altro.

ma prende solo un bicchiere

freddo come neve, un riflesso

 

come arco di luce lo disseta,

e basta- voglio quello in alto

-e lungo il corridoio si dilegua.

 

a guardarlo uscire giaccio:

e mentre il suo volto

è ora l’ insegna del mio sguardo

 

a seguirlo mi decido e corro.

superato l’angolo lo vedo:

sono a due passi quando mi avvicino,

 

ed in un unico grido

arranco. dove vai, chiedo ora

nel buio della notte,

 

per questa via zigzagando?

 

Lui cade a terra

mi guarda e dice:

ti prego, siediti qui.

 

siediti qui accanto.

 Teresa Milioto - 09/10/2014 18:41:00 [ leggi altri commenti di Teresa Milioto » ]

riesco a leggere sempre più di rado ma è facile cercare i tuoi versi. unici.

 Cristina Bizzarri - 25/08/2014 14:55:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Finale bello da togliere il fiato, da avere voglia di mettersi in ascolto di una fiaba con l’emozione di "allora". Un racconto che mi dice che tutto può essere iniziazione, tutto può essere segno, simbolo, nel mondo che muta ma ripropone continuamente - a chi sa leggerlo - il suo mistero senza tempo nascosto nel desiderio, nello stupore della presenza dell’altro.

 Cristiana Fischer - 25/08/2014 06:29:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

inquietante davvero, questa solitudine animata, l’altro personaggio che è un doppio, e, nella poesia, siete già in tre!
immaginario sontuoso e linguaggio preciso, come sempre, nelle tue

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