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Al di qua del getto

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Ci son cose che mai muoiono: stanno

lì all'angolo, immote nello stanzone,

che non ti fanno più caldo né freddo

come il termosifone grigio e in ghisa

pesante come solo l'aspettare,

in fila e zitti, all'ufficio denunce

del commissariato. Ben altre sono

quelle che s'involano all'aria aperta

tra scrosci e zampilli dette e ridette

dalla fontana: con quel getto intenso

luccichio di brusii discreti

che, ricadendo, sbertuccia la pioggia

allargandosi in cerchi vanescenti.

È l'insondabilità del restare,

del doverci stare al di qua del getto, 

a fare si che il dolore s'insinui atro

nella mente, dal buio e dal silenzio

ribadendo assassino, come archetto

sulle corde di violino scordato:

"zavorra è ostinazione di quel lume

che brilla senza tempo e senza scampo."

 Salvatore Pizzo - 17/05/2024 01:36:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Franca:
Come già scritto da qualche parte, mia cara Franca, ci stanno portando via qualcosa: il futuro? La pace? Il diritto di potere ricercare la felicità? O, addirittura, il lume? Quel lume emblema di razionalità che dovrebbe illuminare la strada verso una sempre maggiore consapevolezza di cosa sia essere umani. È così. Ho sempre più la sensazione, sentendo notizie, discorsi, chiacchiere... che la ragione sia sempre più considerata una zavorra. Dal momento che si stimola sempre più l’irrazionalità nelle persone, per fini indicibili.
Buonanotte e grazie di cuore.

 Franca Colozzo - 16/05/2024 23:59:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Una sensazione di impotenza pervade questa tua poesia, Salvatore, come quegli oggetti inanimati ed amorfi per chi li osserva da dietro la trincea delle proprie paure, frustrazioni, singulti di vita inespressi dalla lunga attesa di un cambiamento.
Il contraltare è rappresentato dalla vivacità del getto d’acqua che zampilla iridescente.
La natura umana ci inchioda facendoci restare abbarbicati al grave pondo che ci porta ad affondare lentamente e senza scampo.
S’intravede il lume, ma non la soluzione per uscire fuori dalla stagnazione in cui si versa.
Buonanotte.

 Salvatore Pizzo - 16/05/2024 21:42:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Vincenzo:
Perdonami, ma un lume non può essere un muro! Vero è che il secolo dei lumi è tramontato da un pezzo. Ma, ancora adesso, soffriamo della contrapposizione tra razionalità e irrazionalità. Poi, a maggior ragione: oggi come oggi la razionalità è sempre più considerata come zavorra. Quindi si mira a superare la contrapposizione attraverso la rivisitazione di miti quali dio patria e famiglia, in modo da ripristinare quel terreno fertile che, nel ’900, diede vita alle tragedie delle guerre mondiali.
Grazie di cuore carissimo, anche per la citazione di due brani che non conoscevo e che, grazie a te, ho potuto apprezzare.
Una buonanotte generosa di sogni sereni.

 Vincenzo Corsaro - 16/05/2024 14:14:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Solo leggendo il titolo mi son venute subito in mente due canzoni: "Nel ghetto" di Alberto Radius e "Al di là del muro" di Luca Barbarossa. La prima però verte su sociale e politica. Da quello che mi è sembrato di capire, è nella chiusa che sta il senso di ciò che vuoi dire:
"zavorra è ostinazione di quel lume
che brilla senza tempo e senza scampo."
e qui sembra perfetta la canzone di Barbarossa per la tua poesia che ti consiglio di ascoltare, il testo lo metto in fondo. Quel muro è la paura (zavorra) che ci blocca, che c’impedisce di andare, di allontanarci da noi stessi chiusi nello "stanzone". Dobbiamo imparare a non sorprenderci delle novità, soprattutto di tutto ciò che non comprendiamo, perché solo così saremo preparati a qualsiasi cosa che sembri incomprensibile, aprendoci all’imponderabile. In fondo la vita è anche nostra, quindi abbracciamola. Un sereno pomeriggio Salvatore :)


Al di là del muro

Come siamo bravi
Come siamo bravi
Che la sera non usciamo mai
Come siamo bravi
Come siamo bravi
Che neanche ci tocchiamo più
Evitiamo malattie
Inutili bugie
Rapporti senza futuro
Come siamo bravi noi
Al di qua del muro
Come siamo seri
Come siamo seri
Davanti alla televisione
C’è tutto anche la droga nei documentari
AIDS e trasgressione
Eppure era diverso
A volte ti sentivi perso
Sempre meglio che sicuro
Come siamo buoni adesso
Al di qua del muro
Vivere, vivere
Qui non si usa più
Piangere, ridere
Qui non si sbaglia più
Questa paura d’amare
Spiegamela tu
Questa paura di andare
Al di là del muro
Al di là del muro
Al di là del muro
Non se ne può più
Come siamo bravi
Come siamo bravi
Evitiamo le paure
Come siamo bravi
Come siamo bravi
Allacciamo le cinture
Ci metteremo il casco anche
Per andare a piedi
Viaggiare sul sicuro
Come siamo bravi noi
Al di qua del muro
Al di qua del muro
Al di qua del muro
Vivere, vivere
Qui non si usa più
Piangere, ridere
Qui non si sbaglia più
Questa paura d’amare
Spiegamela tu
Questa paura di andare
Al di là del muro
Al di là del muro
Al di là del muro
Al di là del muro
Al di là del muro

 Salvatore Pizzo - 15/05/2024 23:50:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Grazie infinite per questa tua lettura, oltre che per l’apprezzamento assai lusinghiero.
Possa la notte coccolarti con sogni felici.

 Livia - 15/05/2024 21:31:00 [ leggi altri commenti di Livia » ]

Bella la poesia.
Mi sembra di leggere l’impossibilità del varcare il limite, inteso nel suo senso in generale.

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