L'arte della previsione
Verso sera, i gomiti sulla ringhiera,
Si va incontro a un'improvvisa limpidezza.
La polvere del giorno decanta
Minuscoli grani di pensiero.
Sembra più alto, il cielo. L'ippocastano
Piega i rami sulla corona di ortensie
E le sue voci si fanno profonde
Come un fuoco di cori segreti.
I gomiti sulla ringhiera, ancora calda,
E il cielo sempre più alto.
*
Perché si muore ogni momento
E a nulla serve voltarsi.
Indietro vanno solo i ricordi,
Crudeli come una sconfitta.
Non teniamo i pugni stretti,
Anche il destino più lento
E pur sempre un destino.
Quale sia la lingua degli addii
C'è da chiedersi, senza più rabbia,
Come i discepoli davanti al maestro
Che scrive col dito sulla sabbia.
Al posto di una ballata
A volte in sogno passano i miei morti,
Quelli veri, consunti dalla vita,
Quelli che ho ucciso da me
Con leggerezza e giusto rimpianto.
Quando giungono all'estremo dell'occhio
Qualcuno ancora si volta, mi saluta
Chiamando nomi diversi dal mio
(Anche il gatto va spiandomi inquieto
Da un balcone per lui sconosciuto).
Al risveglio apro la tenda, se è primavera
Guardo oltre i vetri, allungo il braccio,
Strappo una foglia, è tutto qui,
In quest'aria che nuovamente invoglia.
[ anticipazione da All'altro capo, Roberto Deidier, Lo Specchio Mondadori, 2021 ]
dal sito www.robertodeidier.it/