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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 28/11/2011 12:00:00
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Tre inediti

di Alessandro Franci

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La notte di Goro

 

L’attendono come i parenti

del moribondo aspettano la

fine al capezzale

– quasi fosse la sola certezza –

la notte ha in grembo

inquieti arcani:

lune gelide sempre traversano

le trame scheletriche della campagna

tagliando ombre aguzze

e tremanti nel silenzio,

la scrutano in attesa come

i quieti personaggi dei romanzi

 

(Appennino Tosco-Emiliano, fine ottobre 1985)

 

 

 

Futa

 

Supponevo l’abusato vizio dei versi

un limite, nero sulle immagini

fumo sopra i tuoi verdi contorni

o acustiche interferenze al mio ascoltarti

rieducato dal silenzioso inverno,

 

traggo invece soltanto gli scientifici indizi

da un esatto ripetersi di cicli,

naturale routine del dicembre

che visito nuovamente e ancora esausto

di fronte al lanoso verde rabesco degli abeti:

 

Il sole sorge alle 7,55 e tramonta

alle 16,40. La Luna è nuova

 

(P.sso della Futa, giorno di S. Lucia 1986)

 

 

 

Terre

 

E quindi tutto il tuo intrecciare

solidi, liquidi e gas

vecchi di cinque miliardi di anni

si risolverebbe ora

in questo muro di nebbie?

 

E il tuo feto millenario

a trenta chilometri sotto

come ferrigna sfera

– lucido occhio vagante

nelle tenebre calde –

 

noi qui, in cima alla tempesta

di un opaco velo

a cercare il nulla pur biancheggiante.

 

Intorno melma, fango,

gialli acquitrini, paludi,

ovunque il tuo scioglierti

per la rabbia, la pioggia

di questi ultimi giorni


[ Poesie tratte dall'inedito La luna è nuova (1980 - 1986) ]


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