(Hauteville, 10/12/1941)
Impronte di eserciti sull'intero pianeta,
tutti sono usciti in battaglia.
Un vento assassino infuria nel mondo
e io ancora per un istante rimango qui.
Anche per me, lo so, non passerà oltre,
né per le donne e i bambini.
A quale scopo ucciderò e sarò ucciso?
Da uqesta lunga morte uscimmo,
un breve ponte di vita,
per passare in fretta
verso una lunga morte.
E noi siamo poveri
e affamati.
Una nebbia cieca
rotolandosi in morbida neve
ha sbarrato ai miei occhi la strada
e le onde del bosco
che scivolano dal monte.
E per noi non c'è calore.
Ecco, ancora mi è rimasto
un poco di nulla
per cuocere un cucchiaio di zuppa,
un povero ancora inviterò
a mangiare con me
e a stendersi al mio fianco sul giaciglio di paglia.
[ da La notte tace. La Shoah nella poesia ebraica, a cura di Sara Ferrari, Belforte ]