:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 06/06/2011 12:00:00
Pagina aperta 2457 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Wed Apr 17 17:29:00 UTC+0200 2024

Di cenere e sangue

di Simone Consorti

« indietro | versione per la stampa | invia ad un amico »
Invita un utente registrato a leggere la poesia della settimana »
# 11 commenti a questo testo: Leggi | Commenta questo testo »


COME SI SCRIVE “AUSCHWITZ” *

 

Dopo il film su Anna Frank i ragazzi

mi chiedono come si scrive “Auschwitz”

un’ unica domanda

asettica e ortografica

che non mi crea imbarazzi

Non mi domandano

quante persone

stipavano in ogni vagone

se l’odio nasce dalla testa o dal cuore

o perché ti scambiavano il nome

con un numero di targa

come se fossi un fuoristrada

In ogni caso ad Auschwitz ci sono stato

All’ entrata c’ era un chiosco

dove vendevano wurstel

e la mia domanda

-quella che a me sorgeva spontanea-

era come si fa

ad addentare carne

in un posto così

Intanto dentro

la gente scattava foto a mitraglia

alcuni addirittura in posa

e uno perfino impostando un sorriso

Guardo i ragazzi

che hanno visto il film

e che nonostante le immagini

di cenere e sangue

non hanno proprio altre domande

A come Ancona, gli dico

U come Udine

S come Savona

C come Como

H come Hotel

W come Washington

I come Imola

T come Torino

Z come Zorro

 

 

***

 

 

USANDO IL PASSATO REMOTO

 

Quando il tempo sarà finito

e l’ amore avrà fatto il suo corso

quando ti vedrò come una gazza ladra

e tu come un orso

per noi non ci sarà un rimborso

Nessuno ci ripagherà

del tempo salvato o perso

né basterà pregare

la Dea dell’ Amore o il Dio dell’ universo

quando come ciechi sfioreremo

il braille delle nostre foto

e parleremo di oggi

usando il passato remoto

 

 

***

 

 

IL CONTINENTE DI CENERE

 

Il fiume più non scorre nelle vene

Se ne sono andate in fumo le foreste

e la terra sotto il peso del mio piede

e delle bare cede

Anche le albe

perfino le pietre

son troppo fragili e tènere

nel continente di cenere

 

 

* Pubblicata nella raccolta “Perché ho smesso di scriverti versi”(Aletti, 2009)



# 11 commenti a questo testo: Leggi | Commenta questo testo »